Tu sei qui: CronacaMigranti a Cava, Padre Giacomo: «Per chi continua nell’ignoranza del razzismo studiasse Isis e Boko Aram»
Inserito da (Redazione), venerdì 21 aprile 2017 17:11:55
di Adriano Rescigno
Tra tanti accorsi, ex, mancati e recenti amministratori, finalmente qualcuno riesce in pubblico a pronunciare la parola «migranti» collegata al probabile, ammesso che esistano le condizioni, arrivo in città. Il Comune lavora e tace, la cittadinanza preoccupata trova consiglio e risposta da quanto detto nel dibattito di giovedì sera da Padre Giacomo, rettore del convento di San Felice, Filippo Meluso già comandate dei vigili di Cava, Alfonso Senatore ex assessore alla sicurezza e Luigi Gravagnuolo ex sindaco, riuscendo per altro a trovare la non facile congiunzione sulla problematica visto le convinzioni personali divise da logiche e schieramenti politici: se c'e' la possibilità si deve accogliere, senza tralasciare il fattore sicurezza.
La prima criticità emerge da Meluso: «A Cava il 70% degli immobili non è idoneo presentando criticità edilizie e non risultano vivibili per i criteri della Prefettura», rincarata da un preoccupato Senatore per la sicurezza già minata della città: «Accoglierli si se possibile, dobbiamo restare umani, ma appena qualcuno sbaglia: foglio di via e decreto di espulsione. La città non può permettersi altri soggetti dediti a delinquere».
Arriva a fare chiarezza Il professore Gravagnuolo dopo le impetuose agitazioni della folla presente:«Bisogna evitare la sproporzione che genera paura tra realtà e percezione di essa. In questo contesto parliamo di offrire ospitalità secondo la convenzione di Ginevra a rifugiati politici, secondo i piani dello SPRAR che offrono anche tutela al Comune con una clausola di salvaguardia circa una sola accoglienza di sei mesi. Soggetti che se potranno essere ospitati certamente si renderanno socialmente utili per la comunità non essendo, come tipologia di individui non clandestini senza protezione, propensi al delinquere». Lo SPRAR che diventa quindi una quasi tutela dinanzi ad una non adesione che indurrebbe la Prefettura ad individuare soggetti privati (Coop.) privando il Comune della clausola di salvaguardia e delle erogazioni europee, alimentando quindi lo spettro della speculazione. 160 migranti probabili dunque secondo il calcolo 3 ogni 1000 abitanti, 10 per frazione, queste le voci che trapelano da palazzo di città, in modo da garantire dignità nell'ospitalità ed integrazione. «Rifugiamo dai luoghi comuni - chiosa Padre Giacomo - diamo opportunità di serenità a queste persone dopo tante tempeste. Per chi continua nell'ignoranza del razzismo studiasse Isis e Boko Aram».
Adesso dopo le parole degli ex, si aspettano le decisioni dell'amministrazione.
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