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Tu sei qui: SezioniAttualitàPavimenti nuovi, un anno di lavori
Scritto da Il Mattino (admin), mercoledì 7 novembre 2001 00:00:00
Ultimo aggiornamento mercoledì 7 novembre 2001 00:00:00
Al via la ripavimentazione del centro storico. L'amministrazione Messina ha disposto la consegna dei lavori all'impresa aggiudicataria, una ATI (associazione temporanea di imprese) di Caserta, per un importo di circa un miliardo e mezzo di lire. Già approntato il cantiere, nei prossimi giorni si attende l'inizio dei lavori, che saranno la continuazione del primo tratto, fermatosi nella piazzetta Di Mauro, fino a piazza Duomo. L'assessore ai lavori pubblici, Umberto Faella (nella foto in alto), ha assicurato che tutto si concluderà entro un anno. Si procederà in progressione, completando, man mano che si andrà avanti, il tratto di strada ed il marciapiedi interessato, in maniera tale da consentire l'utilizzo dei tratti ultimati ed ancora liberi, riducendo, così, al minimo il disagio ai commercianti. Venerdì prossimo, alle ore 12.30, è stato programmato un incontro con gli esercenti del posto, per concordare insieme le misure migliori per alleviare al massimo i disagi.
I commenti
«Finalmente non vedremo più quelle indecenti mattonelle celesti da bagno pubblico sotto i portici - dice Aniello Apicella, pensionato - era uno sconcio ed un segno del degrado di quella che è la caratteristica più importante della nostra città». Un intervento certamente atteso. «E' tutto il centro storico che andrebbe salvaguardato - continua Dario Chiole, abitante al corso - Quello che vedo è che manca un progetto sinergico e completo di rivalutazione di un bene non solo artistico-architettonico della citta, ma anche commerciale. Andrebbero pensati interventi sul piano del colore della facciate, di arredo urbano e, perché no, di verde». Un argomento sentito anche da altri fruitori del centro. «Una notizia positiva - dice Mattia Ferrara - finalmente potremo avere un centro storico degno di questo nome. Però c'è bisogno di non fermarsi qui. Anche i proprietari delle abitazione dovrebbero essere sensibili o essere indotti a mantenere il decoro delle loro proprietà che affacciano sul corso».
Le priorità
«Uno degli interventi improcrastinabili - afferma Mimmo Sorrentino, imprenditore, il primo ad aver realizzato lavori di consolidamento statico dei porticati al Borgo Scacciaventi - è la sistemazione dei cavi Enel e telefonici che imbruttiscono le facciate; oltretutto, se sono stati realizzati i sottoservizi, che vengano utilizzati. Inoltre, bisogna che si controllino le discese fecali, quelle di acque pluviali e le fatiscenti montanti idriche di alimentazione dei fabbricati. Infatti, le continue perdite indeboliscono la statica dei porticati». Ma a preoccupare i commercianti è il tempo di realizzazione dei lavori. «Ricadono in un momento delicato per il commercio - dichiara Gigi Trotta (nella foto in basso), presidente dell'Ascom - quest'anno particolarmente duro. Ci auguriamo che l'impresa riesca a fare in fretta. Ma non vorremmo che, però, alla fine si mettesse un fiocchetto su di una torta che nessuno mangia, se non ci saranno anche altri interventi di arredo urbano, pulizia e sicurezza del centro storico». Sullo stesso tenore anche l'altra associazione dei commercianti. «Che si lavorasse anche di notte, raddoppiando i turni se necessario - afferma Aldo Trezza, presidente della Confesercenti - ma ho già qualche perplessità in ordine alla prevista interruzione di 15-20 giorni nel periodo natalizio». Una nota negativa si registra per quanto concerne il tipo di pavimentazione utilizzato. Già per il primo tratto, da piazza San Francesco al Purgatorio, non poche furono le critiche per l'impiego di materiale che, in molti, hanno ritenuto poco adatto alla valorizzazione del centro storico, ed avulso anche da un discorso di recupero di quella che era la pavimentazione antecedente l'asfalto. «Purtroppo è stato deciso di utilizzare un rivestimento del tutto insignificante - dice Rosario Amendola - Io non sono un esperto, parlo da semplice cittadino che passeggia per il Borgo. Posso confermare che la mia sensazione è condivisa da molti che, come me, avrebbero preferito una pavimentazione, sia del porticato che della strada, che meglio rispecchiasse la storicità del luogo, magari utilizzando i vasoli di piperno, come quelli che c'erano una volta».
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