Tu sei qui: Salute e BenessereDisagi all'Ospedale di Cava de' Tirreni, l'allarme dei Comitati: «Emergenza sociale che coinvolge anche la Costa d'Amalfi»
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 19 novembre 2021 09:03:00
L'Ospedale di Cava de' Tirreni, per la sua posizione strategica è da sempre il primo punto di Soccorso anche degli abitanti della Costiera Amalfitana, dunque un bacino di utenza di circa 90mila abitanti. A lanciare l'allarme sono i Comitati Uniti Cava-Vietri- Costa d'Amalfi -La Salute è Vita, attraverso una nota stampa.
«Un Presidio Ospedaliero, devastato, disintegrato da politiche gestionali sbagliate e che rasentano il disastro da molto prima della pandemia da Sars Covid - si legge nella nota - Mancanza di Chirurghi, Ortopedici, personale in Pronto Soccorso, Ambulatorio di Chirurgia Chiuso, Servizio del 118 con poche ambulanze e tutte obsolete. Nemmeno più un Ambulatorio di Ginecologia. Un'emorragia di personale e di mezzi che non accenna ad arrestarsi: ad acuire queste emergenze si aggiungono le prossime ed imminenti carenze nel reparto di chirurgia e del reparto di ortopedia per dimissioni e pensionamento di alcuni medici».
«I cittadini costretti a divenire "turisti" sanitari in una via crucis non alla ricerca della fede ma della salute. - denuncia l'avv. Paolo Civetta, Presidente dei Comitati Uniti - Sono anni ormai che i territori di Cava de' Tirreni e la vicina Costiera Amalfitana stanno urlando la loro rabbia, inascoltata da parte di una politica cieca e sorda che continua con infinite passerelle a celebrare successi inesistenti».
Tante le manifestazioni e le istanze raccolte dai Comitati Uniti, che stanno rappresentando il disagio e l'emergenza di migliaia di cittadini. Un diritto alla salute calpestato e fatto passare per favore da elemosinare, da barattare.
«I responsabili dell'Azienda Ospedaliera Ruggi di Salerno cui dipendiamo, conoscono bene la situazione, intanto però nessuno sa quale sarà il futuro del nostro ospedale e non c'è alcuna programmazione - prosegue Civetta -. Per tamponare la carenza di medici servirebbero almeno tre specialisti nel reparto di Chirurgia. Servirebbero ortopedici ed medici per il Pronto Soccorso. Senza dimenticare che il reparto di Chirurgia ormai è da anni senza un direttore di ruolo che ne rilanci la funzionalità. A ciò si aggiunge la necessità urgente di riqualificazione e ristrutturazione dei reparti e l'implementazione di nuovi macchinari».
I Comitati Uniti esprimono vicinanza e solidarietà verso gli operatori sanitari, che sono in trincea da anni. I medici di Cava e della Costiera hanno manifestato in Piazza a Roma per difendere un diritto universale, «quello di ogni cittadino di essere prontamente soccorso in caso di urgenza - conclude il Presidente dei Comitati Uniti -, un servizio del 118 ormai destinato ad estinguersi se non si fa qualcosa subito. Queste le ragioni per cui lottiamo ogni giorno».
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