Tu sei qui: PoliticaVigili, il comandante non si rassegna
Inserito da (admin), mercoledì 23 luglio 2003 00:00:00
Una storia infinita, quella tra il comandante dei Vigili Urbani, Giuseppe Bruno, e l'Amministrazione comunale. Una telenovela con forti risvolti umani. Il primo si sente tradito, mentre l'Amministrazione va al di là delle persone e guarda al futuro. Intanto, Giuseppe Bruno si gode le ferie ed i recuperi, promettendo che difficilmente accetterà il diktat del sindaco. Messina, però, pur legato a Bruno da vecchia amicizia, ha le idee chiare. Il suo disegno è quello di assicurare per il futuro al Comando una guida forte ed esperta. E l'occasione è data dalle lunghe ferie cui ha diritto Giuseppe Bruno (circa 150 giorni). «Nel frattempo - annuncia il sindaco - il Comando è stato affidato al vice comandante Saverio Valio ed è stato avviato un processo di ristrutturazione. Il passaggio sarà indolore per il Corpo e per la stessa Amministrazione. Riconosciamo a Bruno di aver retto il Comando in un momento difficile. Per le sue doti professionali ed umane, fu scelto e trasferito dall'Ufficio del Personale al Comando dei Vigili Urbani. Fu una mia scelta personale. Ora, però, essendo Bruno alla vigilia della pensione, devo pensare alla sua sostituzione e chiedo il suo aiuto». Messina non ha ripensamenti, né si lascia frenare dai vecchi rapporti di amicizia. Bruno, invece, non ci sta. Nel corso dell'incontro con il direttore generale, che lo informava delle intenzioni dell'Amministrazione e sui passi che sarebbero seguiti, ha mostrato resistenza. Inizialmente è stato l'uomo, l'amico che si è sentito tradito. Poi è subentrato il vecchio sindacalista, l'uomo che ai vertici della Cisl salernitana e poi regionale aveva messo più volte alle corde sindaci ed Amministrazioni. Certamente chiederà chiarezza e, soprattutto, vorrà conoscere le vere ragioni che sono alla base di questo addio improvviso. Studierà le carte e parlerà attraverso le stesse. Il direttore generale Enrico Violante è preoccupato per i riflessi negativi che potrebbero scaturire da uno scontro, di qui il suo impegno con Bruno a ritrovare le ragioni che portarono Messina ad indicarlo come comandante. Le stesse che oggi sono alla base di un progetto forte per il futuro del Comando. «I dirigenti passano, segnano il cammino, ma la vera storia, che interessa la comunità, è quella dell'Ente», afferma Enrico Violante, riconfermando la sua immagine di dirigente, fedele servitore dell'istituzioni. La polemica per ora è rimandata, ma certamente esploderà forte nei prossimi mesi.
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