Tu sei qui: PoliticaUdc, Baldi sconfessa Canna
Inserito da (admin), martedì 4 gennaio 2005 00:00:00
Giovanni Baldi, leader dell'Udc e presidente del Consiglio comunale, rompe il riserbo istituzionale e difende il progetto di città di Messina. Stigmatizza il duro attacco del suo segretario cittadino, Eligio Canna, e lancia un monito agli alleati della coalizione, in particolare ad An. Dunque, Messina ritrova al suo fianco Giovanni Baldi, l'uomo con cui stipulò il primo accordo per il progetto di città. «Eligio Canna parla a titolo personale. Non è l'interprete - afferma Giovanni Baldi - né del gruppo consiliare, né degli assessori e direi neanche del partito. Ad appoggiare Messina, facendone proprio il programma e sostenendolo fino in fondo, fu il Ccd, che poi ha dato vita con il Cdu all'Udc, e Canna ed altri non c'erano. Le accuse rivolte a Messina, e quindi a tutti noi, perché ne abbiamo condiviso sempre le linee guida, sono pretestuose e non rispecchiano la realtà». Baldi, pur condividendo che non sono mancati momenti difficili, aggiunge che è necessario ritrovare lo spirito di collaborazione che caratterizzò la campagna elettorale: «Occorre maggiore spirito di servizio ed attenzione alla realtà. Si sta lavorando con intelligenza, ma deve essere un'azione comune dove ognuno si deve sentire parte attiva. Lanciammo una sfida dopo il governo del centrosinistra e di Fiorillo. Qualcosa è cambiato e lo si avverte nella città, nonostante le dure critiche della sinistra e di alcuni bastian contrari del centrodestra». Giovanni Baldi invita Messina a proseguire nel suo cammino in sintonia con i partiti ed i gruppi consiliari, ma non tralascia di ricordare agli alleati gli impegni assunti: «Cava deve essere governata ed ognuno deve giocare il ruolo che l'elettore gli ha affidato. La crisi è stata superata nei fatti. Non ha senso rompere continuamente l'armonia consacrata dai fatti, vedi il voto unanime in Consiglio comunale e l'unanimità in Giunta. Ad ogni partito, compreso An, pur non avendo partecipato nella battaglia iniziale, è stato riconosciuta la dignità di alleato garante del progetto. Se poi qualche partito o alcuni uomini ritengono di non riconoscersi nel progetto e nella gestione, traggano le dovute conseguenze con chiarezza».
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