Tu sei qui: PoliticaSottovia a rischio, Messina fa appello all'unità dei partiti
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 16 gennaio 2002 00:00:00
Gli uomini di An e della sinistra sono partiti all'attacco di Messina. I primi ne hanno chiesto le dimissioni per la sopraggiunta incompatibilità, dopo che il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile di un cittadino nel processo in cui il primo cittadino è imputato con Fiorillo, Laudato ed alcuni tecnici; i secondi hanno raccolto le firme per la convocazione del Consiglio comunale per la discussione del problema, oltre ad accusarlo di lavorare per la perdita di finanziamenti di opere importanti, come il sottovia, il trincerone, la metanizzazione, il progetto Urban.
La replica
Alfredo Messina (nella foto) ha ribattuto colpo su colpo, carte alla mano. Nell'aula gremita, dove in precedenza si era assistito ad uno scontro, anche rabbioso ed intollerante, tra i due gruppi, prima con Antonio Armenante, capogruppo dei Ds, e poi con Messina, è entrata la politica con maggioranza ed opposizione che lavorano per tracciare, pur in ruoli diversi, le linee di sviluppo per il futuro. Ed ha preso il via anche la discussione sullo Statuto, pur se i punti nodali, difensore civico e city manager, sono stati rinviati alla prossima assise. Messina, dunque, ha conquistato la sua maggioranza, l'ha convinta nuovamente nel progetto di far recuperare alla città identità e ruolo. Oggi, dopo sei mesi, il sindaco è più forte, anche se il cammino che si presenta davanti non è facile. Ben altre battaglie lo attendono: la richiesta di incompatibilità, partita dai banchi dell'opposizione, sarà portata avanti con forza.
La richiesta
I finanziamenti per le opere pubbliche, messe in cantiere dalla Giunta Fiorillo e riproposte, anche se con qualche diversificazione, vanno difesi e conquistati giorno per giorno. Di qui l'appello di Messina a tutte le forze politiche di lavorare per la città: «Se devo andare a casa, potrei anche andarci, ma certamente mai con la convinzione di non aver operato per la città, ma esclusivamente per la difesa della poltrona».
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