Tu sei qui: PoliticaPiano di Zona, Senatore al contrattacco
Inserito da (admin), venerdì 24 febbraio 2006 00:00:00
«È assurdo, e questo deve essere chiaro agli occhi di tutti, che ci sia ancora qualcuno che remi contro, per solo partito preso, a qualsivoglia proposta utile alla nostra Città!
È ora il turno di chi ha sbattuto la porta al centro destra, per non affondare con esso, e ha ricevuto la porta in faccia dal centro sinistra, qualcuno che rivendica di conoscere i natali ed il funzionamento del Piano di Zona, sottolineando che i servizi sociali erogati dal Comune sono solo residuali, poiché è la Regione che guida, decide e controlla tali attività. Questo sicuramente sotto l'amministrazione di destra, che nulla ha fatto per proporre ulteriori possibilità di "sociale", come anche Vincenzo De Leo, presidente dell'associazione diversamente abili, ha sottolineato nel suo commento "Le fasce deboli protagoniste".
Dunque, chi asserisce che il Piano di Zona già esisteva e che l'Unione ripercorre cose già esistenti, ammette vari errori e leggerezze.
Intanto, se era sulla "barca amministrativa", non ha fatto nulla perché quanto previsto dal Piano di Zona potesse essere sfruttato al meglio per Cava, non foss'altro perché la Cittadina era stata scelta quale sede. Ancora, tutti gli interventi previsti dal Piano di Zona non sono stati presi neanche in considerazione dalla passata amministrazione (altra occasione persa); oltretutto, riconoscendo residuali i servizi ricevuti dal Piano di Zona, denota che il programma di centro destra aveva sicuramente la lacuna di non aver indicato alcun intervento relativo alle politiche sociali, né verso i minori, né verso le famiglie, né verso gli stranieri, né verso i diversamente abili, che tra l'altro avevano chiesto solo la presenza senza diritto di voto, all'interno di tutte le commissioni per poter sensibilizzare l'amministrazione verso i loro problemi. Si era piuttosto attenti ad elargire ottimi compensi per servizi non sociali e non resi, da pseudo esperti, con la ricaduta del costo sui contribuenti cavesi.
Che dire poi, della diffida da inoltrare a Bassolino affinché destini più risorse al Piano di Zona sottraendole al Reddito di Cittadinanza? E' sicuramente una proposta che rafforza la mancanza di solidarietà e che è indubbiamente manchevole di qualsivoglia coerenza tra il criticato Piano di Zona e la possibilità di accedervi. Di fatti, se fino ad ora il Piano di Zona, come affermato, è residuale per Cava, ottenere ulteriori disponibilità in suo favore a danno di un'ulteriore iniziativa (il Reddito di Cittadinanza) significherebbe solo danneggiarle entrambe, mentre invece andrebbe cercato il modo creativo e propositivo di implementarle, ma evidentemente il nostalgico della DC di Gava, oltre a non avere idee in tal senso, altro non fa se non rimarcare l'incompetenza dell'amministrazione di cui faceva parte. Tra l'altro, i funzionari comunali non hanno bisogno di "pubblicità progresso", chi ha intrapreso la strada per governare saprà individuare le persone giuste al posto giusto, senza aver bisogno di indirizzi da chi... ha lasciato affondare la barca!
È bene che l'elettore abbia chiari tutti i passaggi anzi detti, per poter operare una scelta elettorale che non sia avventata, ma è altrettanto vero che il Piano di Zona è solo una parte del Programma Sociale inserito dall'Unione a supporto del Programma Politico di Gravagnuolo, e lo stesso Piano di Zona riprende quegli intenti creativi e motivazionali, dettati dalla lettura del territorio e del tessuto sociale, indispensabili perché le Politiche Sociali non siano abbandonate all'emergenza ed alla sussidiarietà degli operatori sul territorio, cosa immancabilmente verificatasi nelle passata amministrazione (v. socio-sanitari).
Gravagnuolo non conosce il territorio? Bene! Chi lo conosce, ci lavora, ci vive e lo ha amministrato, ha fallito! Pertanto non può che far bene una svolta. Almeno Gravagnuolo, essendo una persona nuova, mai compromessa col passato del palazzo, sarà sicuramente scevro da qualsiasi pressione e condizionamento e potrà fare meglio di chiunque continui a fare politica dai manifesti e dai giornali, senza concludere alcunché di utile per i cittadini che vorrebbe amministrare».
Alfonso Senatore
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