Tu sei qui: PoliticaPetrillo abbandona, Forza Italia nel caos
Inserito da (admin), lunedì 26 luglio 2004 00:00:00
Improvvisa impennata della crisi di Forza Italia. Il disagio ed il malessere di questi mesi esplodono. L'uomo forte del Palazzo, Pasquale Petrillo, fa brillare la miccia dopo aver indicato con chiarezza i veri motivi della crisi ed annuncia di abbandonare. Oggi potrebbe formalizzare le dimissioni da capo dello staff del sindaco. Sgomento nel gruppo e direttivo azzurro. Antonio Barbuti ed il capogruppo Renato Salerno ne difendono l'impegno. Era nell'aria, l'atmosfera di queste settimane era diventata particolarmente pesante. I rapporti interpersonali si erano deteriorati. «Si era creata una dura, irritante incomunicabilità, che impediva anche la trasmissione dei più semplici messaggi. Una sordità che coinvolgeva tutti, dal sindaco all'ultimo esponente di Forza Italia. Tutto era più difficile. Occorreva uno scossone forte, teso soprattutto a restituire il primato alla politica», denuncia Pasquale Petrillo. L'occasione è stata un ennesimo incontro a Palazzo del gruppo azzurro con il sindaco Messina. «Ancora una volta - ha sottolineato il "ribelle" Renato Salerno - abbiamo indicato che occorreva chiarezza, trasparenza, coinvolgimento. Un discorso che, purtroppo, non ha trovato eco in una crisi in cui gli interlocutori sono latitanti». Il cincischiare, il continuo nascondersi dietro alibi indifendibili, il chiamare in causa uomini e cose solo per mascherare le proprie manchevolezze, ha acceso il fuoco. Pasquale Petrillo, chiamato in causa, vista anche l'incertezza del sindaco e l'arroganza di alcuni consiglieri, è esploso: «La vera crisi è nel venir meno a quel patto sottoscritto in campagna elettorale. Nessuno più ci si riconosce. L'unica strada è tutti a casa, compreso Messina. L'alternativa è riscrivere nuove regole, rimodulare il programma, sottoscrivere comportamenti univoci. Chi non è d'accordo deve dirlo con chiarezza ed accettare le responsabilità che ne derivano. Anche lo stesso sindaco». Il leader del movimento "Confronto" ammette gli errori, ma ribadisce le accuse contro Messina: «Forza Italia è stata anche mortificata a vantaggio di altri gruppi politici». Poi, annuncia che lasciare il Palazzo non gli pesa. Tra i forzisti la dura presa di posizione di Petrillo ha destato preoccupazione, anche se è stata apprezzata la sua onestà intellettuale e soprattutto la chiarezza delle motivazioni del profondo disagio che ha caratterizzato i comportamenti del gruppo in questi anni. Antonio Barbuti, braccio destro di Cuomo a Cava, e Renato Salerno sottolineano lo spessore politico e l'intelligenza di Petrillo: «Non permetteremo mai che altri, i cosiddetti sopravvenuti, possano annullare una storia, un impegno».
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