Tu sei qui: PoliticaMessina in corsa, con o senza Forza Italia
Inserito da (admin), martedì 10 maggio 2005 00:00:00
È uno dei momenti più difficili della vita politico-amministrativa di Alfredo Messina. Forza Italia è divisa, mentre Giovanni Baldi, con il quale ha condiviso il progetto politico della città, le delusioni e le speranze della comunità, cavalca la rivolta dell'opposizione e dei dissidenti. Il sindaco soffre, ma non demorde. Deve rispettare il patto stipulato con la città. La legislatura è al termine, ma ha la coscienza di aver lavorato nonostante i continui impedimenti. È un Messina più che motivato. Anzi, guarda al futuro, ipotizzando anche prospettive possibili. Sindaco, in Forza Italia infuria la polemica... «Non è una novità, ma io sono alle prese con problemi più seri, come la crisi della "Di Mauro" e la realizzazione del progetto di città concordato ad inizio di legislatura con i cavesi e con i partiti». Si disinteressa, quindi, di quello che avviene nel suo partito a Cava? «Questo no, anzi. Inutile negare che l'assenza del partito è un fatto evidente, così come la scarsa chiarezza sull'appoggio coeso di Forza Italia alla mia Amministrazione». Conviene, quindi, con Pasquale Petrillo, che ha lamentato un'inesistenza del partito ed una guida non all'altezza a tutti i livelli? «Mi auguro che le sue siano preoccupazioni eccessive. Tuttavia, al di là di qualche forzatura, il suo grido di allarme non è campato in aria. In ogni caso, non bisogna uscire dal partito, né intraprendere iniziative esterne. Abbiamo bisogno dell'intelligenza e delle risorse di tutti». Si spieghi meglio... «Mi pare che due siano i nodi centrali evidenziati dal mio ex capo dello staff. Il primo, la perdita della centralità del ruolo di Forza Italia nella Casa delle Libertà metelliana. Il secondo, l'unità del centrodestra alle prossime comunali. Questi due nodi si sciolgono se Forza Italia ha una linea politica chiara e trasparente. In questo senso l'appoggio incondizionato di Forza Italia alla mia candidatura ne rappresenta il crocevia». In che modo si sciolgono questi nodi? «Non occorrono generiche e posticce professioni di fede. Forza Italia, gruppo consiliare e partito, con un documento inequivocabile ed unitario, deve affermare la totale adesione alla mia candidatura a sindaco. È questo il messaggio che mai come adesso dobbiamo dare ai nostri partner. Diversamente, la confusione nella coalizione continuerà pericolosamente a regnare sovrana». Basta solo questo? «No, occorrerà da subito porre mano al partito. Se siamo tutti onesti e sinceri, non possiamo che convenire su questo aspetto fondamentale e su uno stato di abbandono che offende i nostri elettori. Come avviene nelle situazioni di emergenza, la conduzione del partito a Cava deve essere immediatamente affidata alla massima autorità locale. Quindi, al primo cittadino azzurro della città più grande della provincia di Salerno e, perciò, al primo responsabile delle sorti future di Forza Italia in città». Se tutto ciò non avverrà? «Mio malgrado, dovrò ammettere che Pasquale Petrillo ha colpito nel segno e dovrò seriamente ragionare sul da farsi». Ed allora, sarà comunque nella partita del 2006? «Certamente, anche da solo. Devo portare a termine il mio programma e l'impegno preso con quanti mi hanno votato».
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