Tu sei qui: PoliticaMessina-Baldi, i nuovi nemici
Inserito da (admin), lunedì 30 maggio 2005 00:00:00
Si sono separati i fratelli siamesi della politica cittadina, Alfredo Messina e Giovanni Baldi. Il cordone che li univa non ha ossigeno sufficiente per tutti e due. Fino ad ieri amici, oggi avversari aspiranti alla nomination a candidato sindaco per la Casa delle Libertà. Messina, sindaco uscente, espressione del partito-guida a Cava, si ripropone per continuare il progetto di città che riscosse consensi, mandando a casa il centrosinistra di Fiorillo e Musumeci. Baldi, forte dell'ampio consenso elettorale alle regionali, un quorum non riuscito neanche al sindaco carismatico, il vecchio leone della politica, Eugenio Abbro, si ripropone per l'impegno assunto di dare una sterzata alla politica asfittica di Messina. Si muovono ponendosi alla testa dei propri partiti. Messina si autonomina commissario straordinario di Forza Italia, Baldi commissario con le funzioni di segretario dell'Udc. Così il sindaco: «L'ho fatto per evitare che il patrimonio elettorale ed il ruolo centrale fin qui svolto dal partito nel panorama politico venga irrimediabilmente compromesso». E chiama a raccolta quelli di Confronto, con alla testa Gigetto Durante, e gli uomini forti di Forza Italia, Antonio Barbuti e Carmine Adinolfi. Vice coordinatore Luigi Avella, ex abbrino ed approdato a Confronto dopo una lunga esperienza politica nella Prima Repubblica. Defilato, ma non troppo, Pasquale Petrillo. Giovanni Baldi risponde restituendo al partito il senso della competitività: «Occorre una formazione politica inserita nel territorio, attenta alle istanze della comunità, capace di un progetto di città forte e propositivo». E chiama intorno a sé l'avvocato Pasquale Adinolfi, già vice-sindaco della città con la prima Giunta Fiorillo, Luca Alfieri, Bruno D'Elia, Attilio Bisogno, Carmine Medolla ed i tanti che in campagna elettorale regionale lo hanno sostenuto. Uno dei fianchi ad entrambi è scoperto. Messina deve recuperare con i dissidenti che in questi anni gli hanno reso il cammino difficile. Baldi, invece, con i fratelli Salsano (Carmine, l'assessore, e Giovanni, capogruppo) e con l'ex segretario cittadino Eligio Canna, silurato proprio da Baldi. Ma entrambi sono fiduciosi. In questi ultimi giorni tra i due si sono consumati gli ultimi spazi di vivibilità. Baldi ha inalberato la bandiera della rivolta ed ha guidato il Consiglio, unitamente a Campanile, Musumeci, Salerno e Cannavacciuolo, a rivendicare la riduzione dei consulenti e degli assessori. Un tema molto avvertito nella città. Messina resiste. «Pensiamo alle cose serie, tutto il resto è contorno di colore che non premia», ha ribadito nella conferenza stampa per riferire che il primo incontro interpartitico è saltato per l'assenza giustificata di An. Arbitro tra due è proprio An, che sembra propendere per Baldi, anche se Cirielli si affida al tavolo della Casa delle Libertà. I giochi sono fatti? «Comunque vada, sarò sempre candidato a sindaco, anche da solo», conclude Messina.
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