Tu sei qui: PoliticaMargherita, ultimatum a Gravagnuolo
Inserito da (admin), lunedì 3 luglio 2006 00:00:00
È scontro ormai tra il gruppo consiliare della Margherita ed il sindaco Luigi Gravagnuolo ed il resto della coalizione. Fuoco di sbarramento alla vigilia della prima seduta del Consiglio comunale. Lanciato un ultimatum: o la firma subito dell'accordo complessivo o il gruppo consiliare del fiorellino si sentirà libero. Si aprono nuovi scenari e si avvertono serie preoccupazioni di governabilità. La situazione ha avuto un'impennata improvvisa, malgrado la mediazione del neo commissario della sezione cittadina della Margherita, Giancarlo Accarino: riproposte le richieste del partito, con la piena disponibilità a superare i dubbi e le perplessità di questi giorni. «La Margherita è partito di governo della città, lo testimonia il voto popolare raccolto. È il primo partito della coalizione, Antonio Barbuti è il più votato in assoluto, Gianpio De Rosa il secondo ed a loro fanno seguito altri che hanno reso tutta la lista vincente», ribadiscono dal fiorellino.
La situazione è precipitata all'indomani del tavolo del centrosinistra di venerdì sera. I partiti, ad esclusione della Margherita, avevano condizionato la firma e la conclusione dell'accordo all'elezione del presidente del Consiglio comunale e dei revisori dei conti. A nulla sono valse le argomentazioni della delegazione del partito di Rutelli, la coalizione faceva quadrato. L'atmosfera è diventata tesa subito dopo, quando i consiglieri comunali della Margherita hanno appreso la conclusione del tavolo. Rabbia e disappunto si leggeva nei volti di tutti. Non si comprendeva il senso politico di quella posizione così dura e poco giustificabile sul piano politico. Qualcuno ha pensato che forse il temuto braccio di ferro, oggi sempre più forte tra i diessini e gli uomini della Margherita altrove, è più che reale ed i contraccolpi si avvertono anche a Cava.
La risposta di Barbuti, De Rosa, Cioffi, Fasano, Scarlino, Baldi, non si è fatta attendere. Hanno consegnato al sindaco un durissimo documento, nel quale hanno ribadito da una parte la volontà di essere parte integrante della coalizione e dall'altra il disappunto per la decisione di voler stravolgere un corretto e legittimo andamento delle trattative. Avvertono: se non si arriverà alla firma ed alla conclusione complessiva dell'accordo prima della seduta del 5 luglio, il gruppo consiliare della Margherita si sentirà sciolto. Lo scontro è anche sulla modulazione delle deleghe: oltre ai 3 assessori, di cui uno con la delega di vicesindaco, le deleghe all'Urbanistica, Cultura, Sport, Spettacolo e Pubblica istruzione. Ma il discorso avanzato dalla Margherita, condiviso, anche se non apertamente, dall'intero tavolo, riguarda l'assegnazione complessiva del sottogoverno.
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