Tu sei qui: PoliticaMaddalo, lettera aperta al sindaco
Inserito da La Redazione (admin), martedì 13 aprile 2004 00:00:00
Una lettera aperta durissima. Destinatario, il sindaco Messina. Mittente, il consigliere comunale Emilio Maddalo. Protagonisti ed oggetto, Edmondo Cirielli, presidente provinciale di Alleanza Nazionale, e gli esponenti metelliani del suo partito. Con in prima fila l'assessore Luigi Napoli e l'ex candidato a sindaco Marco Galdi. La cruda denuncia di Emilio Maddalo, ex "forzista", ora consigliere dissidente, non necessita di particolari commenti ed approfondimenti. O, forse, ne richiederebbe sin troppi. A voi il giudizio...
Lettera aperta al sindaco, per amore della storia e della verità
Quando sono entrato in politica, credevo, e credo ancora, nei grandi valori dell'umanità: coerenza, correttezza, lealtà, amicizia vera, rispetto, amore disinteressato per la cosa pubblica e la propria città e...onore sindaco, che Lei perde quotidianamente anche e soprattutto per mano altrui: non ha fatto altro che premiare i suoi traditori politici: guarda caso Cirielli, nell'ultima campagna elettorale, uscì con un manifesto affisso, a nome di Alleanza Nazionale, descrivendola come un soggetto inaffidabile da ogni punto di vista.
Sempre durante l'ultima campagna elettorale, Cirielli, in buona compagnia, ed insieme a Marco Galdi e Napoli, invitarono i nostri concittadini a non votare Messina, ma a votare le persone oneste.
Il consigliere provinciale Alfonso Senatore, uomo di principi e di valori, che ho imparato a conoscere, stimare e voler bene, con un altro manifesto, per difenderLa, affermò cose contrarie, garantendo persino con la sua storia adamantina e la sua persona fisica.
Ma non appena trascorsi pochi giorni dalla vittoria, Lei sig. Sindaco e alcuni vili complici, commettendo un errore imperdonabile, lo ripagò estromettendolo dalla Giunta. Da lì iniziò il suo tracollo, la sua fine inesorabile e il mio progressivo allontanamento dalla maggioranza.
Da molto tempo Cirielli e il suo "drappello" siedono al suo fianco, mentre l'avv. Senatore è stato sospeso (ma non espulso, così come va cianciando il "brigadiere") dall'attività di partito, anche e soprattutto per questo.
Marco Galdi, per un pugno consistente di euro, uscì dal Consiglio Comunale, fingendo di non condividere la posizione politica di Cirielli e di A.N., ed ottenne, guarda caso, sempre da A.N., per rinfrancarlo del torto subito, l'incarico presso l'ETI-tabacchi, UDITE e MEDITATE GENTE CAVESE.
Giorni or sono, sempre il buon Galdi, rilanciando la sua ricandidatura a sindaco, cominciò ad attaccarLa nuovamente e Cirielli, attraverso le reti tv e i giornali, è tornato a descriverLa così come la descrisse in quel manifesto elettorale (non votate per Messina. Votate per le persone oneste! - Galdi -).
E la scena infame si è ripetuta: Cirielli, Napoli, Palumbo e Santoriello diedero seguito alla legge sulle antenne di Gasparri, approvando con delibera di giunta, Santoriello e Palumbo come rappresentanti di Gasparri e Napoli, con delega all'ambiente, per Cirielli, i quindici siti della morte.
Contrario solo il sottoscritto, appoggiato dall'avv. Senatore, unico vero DIFENSORE di CAVA e dei CAVESI.
Soltanto alcune ore fa Napoli e compagnia...brutta, fingono di dimettersi, con una coerenza proverbiale, una falsità vergognosa e una faccia di bronzo, per ingannare politicamente, ancora una volta, i cittadini cavesi, nel tentativo vano di apparire estranei alle decisioni assunte all'unanimità sulle antenne.
Ed ora gli stessi, all'unanimità, dichiarano che nessuno di loro si dimetterà per il...bene di Cava!!!! e che neppure i dissaldatori atomici li potranno staccare dalle comode e lucrose poltrone.
Lo stipendio e i tanti appannaggi per questi signori che vivono di questo e solo di questo è una bella cosa.
Sindaco: La città intera si chiede: ma Cirielli, Galdi e Napoli, su di Lei, avevano ragione l'altro ieri, ieri, o oggi?
Se Lei, tra una sfregata e l'altra di mani, non avrà il coraggio di fare piazza pulita di tutti questi farisei che La circondano come avvoltoi affamati, e di chiedere umilmente scusa alla città finora tradita e a tutti i suoi migliori uomini che le hanno consentito, mal ripagati, l'onore insperato di diventare primo cittadino della gloriosa Cava de'Tirreni, Lei morirà, politicamente, così come muoiono tutti i traditori: tradito e abbandonato da tutti, persino da quei pochi che ancora oggi strisciano ai suoi piedi come vermi.
Dott. Emilio Maddalo
Consigliere comunale - capogruppo
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