Tu sei qui: PoliticaLockdown e protesta a Cava, Trezza a De Luca: «Non basta fare teatro su Facebook per placare le difficoltà sociali»
Inserito da (redazioneip), sabato 24 ottobre 2020 09:12:22
«"La situazione è grave ma non è seria". Ieri sera in Piazza Abbro a Cava in tanti per violare simbolicamente questo "coprifuoco", preludio di un lockdown totale, imposto dal governatore De Luca a seguito del picco dei contagi che sta colpendo la nostra Regione. E' il pensiero, affidato ai social, di Davide Trezza di Potere al Popolo, dopo la protesta organizzata ieri sera nella città metelliana.
«Qui c'è chi lavora nei negozi del centro e non ha ancora percepito la cassa integrazione Covid di Marzo e Aprile, chi ha dovuto chiudere la propria attività o chi rischia sul serio perché non ce la fa a pagare affitto, utenze, Tari su cui Comune, Regione e Governo non sono in alcun modo intervenuti, chi da anni lavora a nero sotto ricatto e oggi per lo Stato è uno sconosciuto che non ha diritto ad alcun bonus.
Durante il primo lockdown anche le richieste di presa in carico ai servizi sociali da parte dei nuclei familiari a Cava si sono triplicate e qui c'è una parte del disastro sociale in corso da queste parti.
C'è chi da mesi sta provando a dire che non può esistere un lockdown a due velocità.
Sullo striscione c'era una semplice rivendicazione di uguaglianza: "SE SI CHIUDE SI CHIUDE TUTTI".
Nessun negazionismo, nessun facile populismo. Qui l'unica liquidità di cui si parla è costituita da un Recovery Fund che prima dell'estate 2021 non inizierà ad arrivare nelle tasche di chi oggi fa i salti mortali per andare avanti. E fino ad allora dove sono i soldi con cui si intende sostenere un ulteriore chiusura?
Se c'è chi pensa che basti qualche colpo di teatro in diretta Facebook o qualche picco di superomismo per placare le difficoltà sociali, stasera dovrà rivedere alcune certezze».
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