Tu sei qui: PoliticaL'opinione di Barbuti e Gravagnuolo
Inserito da (admin), martedì 27 novembre 2012 00:00:00
«L’attività amministrativa deve continuare regolarmente, perché non possiamo permetterci la responsabilità di creare le condizioni affinché la nostra comunità venga a trovarsi in un imbuto politico»: è questo in sintesi il pensiero del Presidente del Consiglio comunale, Antonio Barbuti, dopo lo “tsunami” giudiziario che ha travolto Palazzo di Città.
A nome dell’intero Consiglio comunale, l’avv. Barbuti ha espresso apprezzamento per l’operato della magistratura, ed in particolare per il lavoro svolto dal procuratore capo di Salerno, Franco Roberti, e da Vincenzo Montemurro: «Mi fa piacere che Roberti abbia lanciato un appello alla cittadinanza cavese affinché collabori con la magistratura. Non posso fare altro che associarmi a questo appello, anche se non è la prima volta che lo faccio. Chi ha operato in buona fede e nel rispetto del proprio ruolo, non deve avere proprio nulla da temere».
Barbuti si è poi soffermato sulla vicenda Cofima: «La delibera che abbiamo votato era soltanto un mero atto di indirizzo politico. Chi aveva il dovere di verificare la concreta attuazione di quell’indirizzo, e questo non è uno scaricabarile, non era di certo la politica. Dopo il sopralluogo effettuato all’interno dell’area, come chiesto dal PD, in Consiglio comunale vennero fuori altri particolari che mi fecero preoccupare, tant’è che due giorni dopo misi in azione un’attività, anche se non ero tenuto a farlo, per tutelare i consiglieri comunali e soprattutto l’immagine del Consiglio comunale. Ieri mattina ho avuto modo di far constatare ai Carabinieri, che sono venuti anche da me ad effettuare la perquisizione domiciliare, l’attività che avevo innescato. In compagnia dei Carabinieri, alle 5.30 ci siamo recati al Comune, dove ho consegnato una serie di documenti che spero possano essere utili per ricostruire questa brutta storia, perché da tali carte emerge sempre di più la separazione dei ruoli e delle competenze tra la parte politica e quella gestionale dell’Ente».
Gravagnuolo: «Galdi non può reggere il peso degli eventi»
L’ex sindaco Luigi Gravagnuolo così commenta la vicenda “Tsunami 1”: «La città, il Comune ed i funzionari hanno diritto alla loro tranquillità e serenità. Io continuo a lanciare un appello al sindaco Galdi affinché restituisca la dignità alla città di Cava de’ Tirreni. Non credo sia in grado, in questo momento, insieme alla formazione che lo appoggia, di reggere il peso degli eventi. Chiaramente, i capi di imputazione sono gravi, quindi eventuali sue dimissioni entro fine dicembre fornirebbero un arco di tempo, che va dalle 6 alle 8 settimane di commissariamento, necessario per ristabilire in città una solida Amministrazione - anche eventualmente presieduta di nuovo dallo stesso Galdi - a patto che ci siano le condizioni per poter riprendere serenamente il percorso, cancellando gli avvenimenti che hanno caratterizzato soprattutto i primi due anni di Amministrazione».
Valentino Di Domenico
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