Tu sei qui: PoliticaIn Campania sconfitti tutti i fedelissimi di De Luca, il governatore: «Basta depressione, è in gioco il carattere del Pd»
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), mercoledì 28 settembre 2022 14:17:24
"Avverto fra la nostra gente un clima di depressione, di "fine della storia". Credo sia indispensabile uscire subito da questo stato d'animo. Il colpo è stato duro. Ma occorre reagire con forza. Chi si è stancato, stia a casa. Per chi vuole combattere è necessario guardare in faccia la realtà, con l'umiltà, il rigore, lo spirito autocritico necessariamente spietato, che ci è richiesto ora".
Sono le prime parole, affidate ad una nota, del governatore Vincenzo De Luca dopo il risultato delle recenti elezioni politiche che hanno visto il trionfo di Fratelli d'Italia e la delusione del Partito Democratico.
"Lo Sceriffo" è uscito ridimensionato come tutto il Pd dalle elezioni vinte dal centrodestra e guidate al Sud dal Movimento 5 Stelle, primo partito anche in Campania. Il governatore campano ha incassato sconfitte sonanti in tutti i collegi uninominali, non riuscendo a piazzare in Parlamento i suoi fedelissimi. L'unica nota positiva è il figlio Piero De Luca, eletto nel listino plurinominale di Salerno dove era capolista
"Prima che un problema di uomini e di programmi, c'è un problema di relazioni umane. - sottolinea De Luca - Nei nostri confronti è cresciuto un sentimento di insofferenza, di estraneità. Veniamo percepiti come un misto di presunzione, di supponenza e di inconcludenza. Il nostro linguaggio ha dimenticato le parole della gente normale. Parliamo una lingua morta. Spesso, non ci ascoltano neanche. Offriamo, il più delle volte, un personale politico senza nessun legame con i territori, cresciuto nelle stanze ammuffite delle correnti, o nei salotti pieni di luce e privi di aria. Non si vede gente che provenga dalla fatica e che conosca l'odore della terra bagnata, o il rumore di una fabbrica o l'angoscia di una vita di povertà, di una bottega che chiude, di un lavoro che non arriva mai.
Occorre scuotersi subito. Non è finita la storia. È finita la vicenda di una forza politica, che non si è data una identità programmatica chiara e percepibile, e un modo di essere, di lavorare e di selezionare i suoi gruppi dirigenti sulla base del merito e della militanza. Dopo le elezioni, abbiamo davanti un problema politico enorme: è in gioco, ormai, il carattere di forza nazionale del Pd. Il Sud è scomparso dal suo orizzonte da anni e anni. E in queste condizioni, si rischia di diventare un partito meno che regionale, condannato all'ininfluenza.
Ho apprezzato la grande dignità personale e politica espressa da Letta. Bene un congresso rapido, e quanto più aperto alla partecipazione popolare, e non autoreferenziale.
Occorrono chiarimenti di fondo. In questi anni, mi è capitato di segnalare innumerevoli volte le criticità, i vuoti programmatici, le degenerazioni della vita interna. Non ricordo, francamente, dirigenti che abbiano avuto il coraggio di parlare per tempo e con chiarezza. Ricordo solo gente politicamente corretta, e ben nascosta e mimetizzata.
Si dovrà parlare anche di tutto questo, in una stagione politica, che ci obbliga a un linguaggio di verità.
Per il resto, occorre avere fede e senso della storia. Con rispetto, attendiamo all'opera i vincitori delle elezioni. "Nihil dictu facilius": nulla è più facile che parlare. Governare e decidere, è un'altra cosa. E in ogni caso, auguri all'Italia", chiosa il governatore.
Foto: Vincenzo De Luca
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