Tu sei qui: PoliticaIl circolo cavese dei Comunisti Italiani intitolato ad Antonio Di Martino
Inserito da (admin), martedì 10 aprile 2012 00:00:00
Un anno fa ci lasciava in modo drammatico ed assurdo il compagno Antonio Di Martino. Drammatico, perché a 92 anni la morte è un’eventualità più che probabile, ma mai ti aspetti di venire schiacciato da un albero mentre passeggi per le strade del tuo paese. Chissà, forse solo così Antonio poteva essere strappato a questa vita a cui così tenacemente e combattivamente è rimasto aggrappato. Assurdo, perché ancora non sappiamo se il destino o l’incuria dell’uomo sono alla base della tragedia. Quell’incuria umana che è spesso cattiva gestione del territorio, che richiama responsabilità anche politiche e che Antonio ha combattuto tutta la vita.
Vogliamo perciò ricordare per quello che è stato, un simbolo vivente della lotta quotidiana per una maggiore giustizia sociale, che anche con la sua morte ci ammonisce a continuarla quella lotta, a non abbassare la guardia.
Qualcuno di noi più giovane si ostinava a chiamarlo don Antonio, malgrado lui si schernisse e ci chiedesse di chiamarlo Antonio, come si usa tra compagni, ed avendo ben chiaro il significato classista del “don”. Ma in cuor suo sembrava compiacersene, perché era un titolo che si era guadagnato sul campo, lui uomo semplice, di scarsa istruzione, una vita di lavoro, di stenti e di sacrifici a sostegno dei suoi familiari, sempre in prima linea nell’agone politico, ma sempre lontano dai centri di potere, quel “don” se l’era meritato attraverso un percorso di autoformazione che ne aveva fatto un politico di raffinata arguzia, di chiare ed efficaci capacità analitiche, di buona verve oratoria, ma soprattutto di spiccata onestà, di coerenza non solo nelle idee, ma tra queste e la sua vita quotidiana.
Don Antonio ha istruito svariate generazioni di comunisti con i suoi discorsi, ma soprattutto con l’esempio. Amava ripetere, per invogliare i compagni a sostenere il partito comprando il giornale, che lui lo faceva tutti i giorni, spendendo quelle mille lire che potrebbero sembrare niente, ma erano sufficienti a comprare un chilo di frutta, fabbisogno settimanale per lui e sua moglie. Poco prima di andarsene ci disse di rammaricarsi di non aver potuto lasciare beni utili ad aiutare i suoi nipoti, specie quelli più in difficoltà, ma almeno l’orgoglio di essere i nipoti di Antonio Di Martino, di cui nessuno poteva parlar male, ma solo elogiarne la statura umana, morale ed intellettuale.
E per questo noi del circolo dei Comunisti Italiani di Cava vogliamo continuare ad alimentarne il ricordo, intitolandolo alla memoria di “Antonio Di Martino”, un eroe cavese a cui nessun sindaco dedicherà strade o piazze, ma che ha saputo essere protagonista più di tanti altri i cui nomi saranno incisi per sempre sui muri e nella memoria della nostra città. Ti salutiamo, compagno Antonio, sperando che quel mondo migliore, più giusto e più equo, che non hai potuto vedere, un giorno diventi realtà. Se ciò dovesse avvenire, sarà nostro compito far capire a chi lo vedrà che sarà stato anche per merito di uomini come te.
Leggiamo in questi giorni dell’ennesimo suicidio per “crisi”. Caro Antonio, vogliamo usare le parole che amavi ripetere ai giovani, quando questi ti chiedevano una riflessione sull’alto tasso di suicidi giovanili nella nostra città: “Cari ragazzi, voi non vi dovete suicidare, dovete fare la rivoluzione!”.
David Senatore, Segretario PDCI Cava de’ Tirreni
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