Tu sei qui: PoliticaI diessini chiedono le dimissioni di Barbuti
Inserito da (admin), martedì 25 novembre 2003 00:00:00
La vicenda Barbuti tiene banco. I diessini chiederanno domani, in Consiglio comunale, le dimissioni dell'assessore. A rischio la tenuta della maggioranza, i cui partiti sono in fibrillazione. In serata, Forza Italia riunisce il direttivo sezionale dopo la dura presa di posizione di Laudato, che aveva chiesto le dimissioni o l'autosospensione di Barbuti. Il segretario dell'Udc, Eligio Canna, sconfessa Laudato, mentre Napoli (An) chiede una verifica politico-programmatica. Il caso Barbuti, dunque, non è affatto chiuso, anzi. Ai colpi inferti da Laudato si aggiunge ora la ferma richiesta dei diessini. Duro l'intervento di Flora Calvanese, membro del direttivo sezionale: «Il sindaco non può irrigidirsi in una posizione di difesa della sua maggioranza, ma deve comportarsi con senso di responsabilità nei confronti di tutta la città. Non ci troviamo di fronte al solito abuso d'ufficio in cui incappa ogni amministratore pubblico. Il reato per il quale è indagato Barbuti è di estrema gravità: associazione di stampo mafioso. L'indagine va avanti da oltre un anno ed il Gip ha respinto le misure cautelari per parte degli indagati. Barbuti deve dimettersi. Gli auguriamo di risolvere i suoi problemi, ma se non lo fa, il sindaco deve dimissionarlo, non può lasciare spazio ad alcuna ambiguità nei confronti della criminalità organizzata». Pasquale Pisapia, diessino, aggiunge: «La smetta il sindaco di invocare congiure della sinistra contro la sua efficienza, la smetta di essere il re travicello ed assuma una ferma posizione». In serata, intanto, si riunisce il direttivo sezionale di Forza Italia per esprimere solidarietà all'assessore Barbuti e per chiedere con forza al sindaco ed al segretario dell'Udc un chiarimento sul comportamento di Laudato. «Confermiamo - spiega Antonella Gaeta, coordinatrice di Forza Italia - la nostra posizione. È inimmaginabile poter sedere con chi continuamente mette sotto accusa uomini della maggioranza e poi continua a farne parte». Anche Eligio Canna, segretario dell'Udc, ritiene inopportuno l'intervento di Laudato. È un'interferenza in un altro partito. Da An, intanto, arriva un richiamo forte all'operatività. «Abbiamo chiesto ai partiti della maggioranza - dice Luigi Napoli - una verifica politico-programmatica. Si abbassino i toni delle polemiche e, soprattutto, si lavori perché il progetto di città, rivisto, possa decollare e rispondere alle vere aspettative della comunità cavese». No comment di Laudato: «Ho parlato, ho detto il mio pensiero, ora la parola spetta ad altri».
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