Tu sei qui: PoliticaI candidati "disegnano" la città
Inserito da (admin), giovedì 8 giugno 2006 00:00:00
La campagna elettorale per il ballottaggio è alle ultime battute. Ed i due contendenti al Palazzo sono impegnati in un'azione di comunicazione continua. Sono portatori di due progetti diversi: uno, quello di Messina, in nome della continuità e della concretezza; l'altro, quello di Gravagnuolo, nel segno del cambiamento e legato al futuro della città. Dopo la sicurezza e lo sviluppo, il duello ora verte sul disegno urbano. Ed anche qui si colgono chiaramente i segni della differente visione. Messina insiste sul progetto delle opere pubbliche: «Una ripresa per la realizzazione di nuove ed incisive infrastrutture, in un disegno organico di sviluppo economico ed occupazionale della città». Gravagnuolo, invece, ripropone una città delle qualità in cui i principi di ecocompatibilità ed ecosostenibilità debbono coincidere con il nuovo disegno urbano: «Miriamo ad interventi pubblici, oltre che ad opere connesse al piano strategico per completamenti ed opere manutentive».
La battaglia è sugli strumenti urbanistici e sul significato che dovranno assumere nel nuovo progetto di città. Per Messina essi costituiscono l'asse portante dello sviluppo del territorio, di qui la contestazione al Piano territoriale regionale che vorrebbe asservire il territorio a quello di Salerno: «Rivendichiamo il nostro consolidamento nell'ambito territoriale Cava-Costiera Amalfitana, ma consideriamo opportuna la sinergia con l'Agro sarnese-nocerino e con Salerno in funzione complementare e mai paritetica». Gravagnuolo punta al Puc come strumento per prediligere il recupero del patrimonio edilizio esistente. In particolare, procederà per comparti, strumenti con i quali affrontare e risolvere le problematiche di ogni singolo pezzo di città: «Sarà fatto con soluzioni di qualità, che consentano la conservazione e la valorizzazione dell'esistente di pregio e l'introduzione delle utilità collettive, vedi parcheggi, verde pubblico e privato ed altro».
È sulla questione abitativa che i due si giocano la carta decisiva. A Cava c'è fame di case, i prezzi sia di affitto che di acquisto sono alti, per cui c'è migrazione nei paesi limitrofi. Messina punta il dito sui vincoli imposti dalla legge regionale che impedisce ulteriore espansione residenziale: «Tuttavia è possibile recuperare il finanziamento di edilizia residenziale degli 88 alloggi previsti in via Ido Longo e su altri 66 di edilizia sovvenzionata a Pregiato ed alloggi per cooperative a S. Pietro e S. Lucia, oltre ai 400 alloggi sostitutivi dei prefabbricati». Gravagnuolo prevede che oltre 600 alloggi possono essere a disposizione: 124 in aree Peep, 376 per alloggi sostitutivi dei prefabbricati, 44 Iacp, 87 contratto di quartiere. «È possibile prevedere e progettare edilizia residenziale convenzionata per altri 770. Noi proponiamo tipologie residenziali di mini-alloggi a prezzi accessibili», spiega. Inoltre, chiederà il rifinanziamento del Fondo Rottamazione dell'edilizia fatiscente e senza qualità, per risolvere il problema casa e riqualificare intere aree del territorio.
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