Tu sei qui: PoliticaI big scendono in campo
Inserito da (admin), lunedì 8 maggio 2006 00:00:00
Avvio forte della campagna elettorale. I candidati sindaco Gravagnuolo, Messina e Baldi sono apparsi determinati, decisi e non hanno deluso le proprie liste e le proprie platee, accorse numerose. Hanno affollato i cinema Alambra (il centrosinistra), Metropol (il centrodestra di Messina) ed il salone dell'Hotel Maiorino (l'Udc di Baldi). Suggestive le scenografie nei due cinema: musica, colore e tantissimo calore. I fans di Gravagnuolo, Messina e Baldi sono tornati a gustare il senso della politica nei giorni caldi delle elezioni.
Entusiasmo, partecipazione e spirito di lotta si leggevano nei volti dei presenti, quando le parole scandite da Gravagnuolo, Messina e Baldi scendevano per riscaldare i loro animi. E le polemiche, anche dure, sono state l'espressione più eloquente del clima creatosi: all'Alambra ed al Metropol da stadio, applausi fortissimi hanno accompagnato i vari passaggi. Gravagnuolo, Messina e Baldi non hanno mancato, pur presi dall'atmosfera di consensi, di illustrare con caparbietà, decisione e forza i programmi ed il modello di città per il quale si sta lavorando e per il quale si battono.
Scalda il pubblico sin dalle prime battute, il candidato sindaco dell'Unione: «Oggi, in questo cinema, c'è qualcosa di nuovo, anzi d'antico. È l'orgoglio dei cavesi, della città che si respira. Avevano detto che il nostro cammino era iniziato anzitempo ed invece i fatti hanno dimostrato che siamo stati attenti e tempisti, che ci saremmo divisi ed invece siamo coesi, a dispetto di strateghi solitari e verdi...di vergogna». Non mancano battute per Messina: «A poca distanza da noi si proietta un film dell'orrore, dove ci sono più salernitani che cavesi». Un lungo applauso accoglie questo inizio, seguito da un ragionamento serio, articolato e responsabile sul progetto di città. Achille Mughini, uscendo dal cinema, commenta: «Il buon giorno si vede dal mattino».
Messina non è da meno con i suoi. In sala ci sono tutti i big provinciali e regionali: Carfagna, Fasolino, Cirielli, Paravia, Rotondi, Caldoro. Messina è il candidato sindaco della continuità. Il suo programma è il completamento del primo quadriennio e la rivisitazione forte del ruolo della città. Anche Messina non si sottrae alle polemiche, la piazza lo esige: «Gravagnuolo è colto, intelligente, ma resta un funzionario di partito. Procede per slogan. Baldi è privo di progettualità e si circonda di uomini inaffidabili. Sono quegli stessi che, pur eletti nel centrodestra, non hanno esitato a mandare a mare l'Amministrazione, sciogliendo il Consiglio comunale con un vero e proprio golpe nel chiuso di uno studio notarile».
Baldi va da solo e lo spiega ai suoi: «Messina ha tradito il consenso avuto dalla gente, è rimasto sordo alle continue richieste di cambiamento. Ed è questo cambiamento che noi proponiamo alla gente: rispetto del ruolo dei consiglieri, lotta agli sprechi, attenzione forte alla gente. Dialogo e condivisione sono i punti fermi del nuovo modo di gestire la città». E' un Baldi trasformato, capace di suscitare emozioni quando ha voluto ricordare l'opera e l'impegno del prof. Eugenio Abbro, protagonista indiscusso per oltre 40 a Cava. «Siamo sicuri che la gente saprà scegliere e darci quella fiducia e quel consenso indispensabili per portare avanti il progetto di città che vogliamo realizzare». I motori sono accesi, la corsa è partita, la caccia al voto è dura. 5 candidati sindaco, 13 liste, 361 candidati per 30 scranni ed un sindaco.
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