Tu sei qui: PoliticaFoscari: "Troppo fiabesca la visione di Messina"
Inserito da Mariangela Chiagano (admin), mercoledì 13 luglio 2005 00:00:00
Con la raccolta delle firme tra una parte della maggioranza e l'intero comparto costituito dall'opposizione, si è sciolto, appena qualche giorno fa, il Consiglio comunale di Cava de'Tirreni ed il sindaco Messina è ormai diventato ufficialmente ex. La parte di maggioranza che ha votato contro di lui ha manifestato, in tal modo, ed in via definitiva, l'insofferenza totale verso un sindaco che, pare, abbia spesso adottato atteggiamenti arbitrariamente autoritari, disattendendo le istanze degli stessi consiglieri. L'opposizione, dal canto suo, ha dato seguito alla propria azione di condanna aperta contro Messina ed ha contribuito fattivamente a spedirlo a casa. Giuseppe Foscari, consigliere provinciale, capogruppo di Rifondazione Comunista presso la Giunta Villani, nonché docente di Storia dell'Europa alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Salerno, commenta in merito: «Io credo che l'epilogo di questa vicenda sia stato determinato da vari fattori. Il primo importante elemento si individua in un netto scollamento fra sindaco e parte della sua ex maggioranza. Scollamento determinato da un eccessivo accentramento di potere e da una scarsa capacità progettuale. Il secondo fattore, non per questo meno determinante, corrisponde alla concentrazione dell'Amministrazione Messina verso le "esigenze" di alcuni suoi fedelissimi, e l'assenza di una ottica omnicomprensiva. Terzo elemento, ancora: lo scollamento tra il primo cittadino e la comunità cavese, di cui, tra l'altro, a tutt'oggi, Messina ancora non si è reso ben conto. Il quarto fattore è da attribuirsi allo stato di progressivo decadimento culturale ed economico di Cava de'Tirreni, che ha acuito, ancor più, l'idea delle responsabilità del sindaco da parte dell'intera città, anche al di là delle oggettive responsabilità dello stesso primo cittadino. Quinto ed ultimo elemento: la scarsissima coesione dei partiti della Casa delle Libertà, che è solo l'iceberg di contraddizioni e diatribe interne, che si consumano anche a livello regionale e nazionale. Aggiungo che la chiusura oligarchica dell'ex sindaco ha acuito, in modo particolare, l'idea, nella città metelliana, di elementi di privilegio, che richiamano alla mente l'antico regime». Cosa potrà accadere nell'immediato dopo-Messina?: «In primis, dobbiamo attenderci 9 lunghi mesi di dura campagna elettorale. Si dovrà, poi, chiarire il quadro dei candidati nel centro-destra. Mentre il centro-sinistra dovrà, entro ottobre, trovare una convergenza su un candidato unico, o, in caso di più candidati, dare la parola alle primarie. Quando ci sono dei logoramenti così evidenti, è anche giusto che le persone vengano riportate alla realtà. Forse la visione amministrativa di Messina è troppo fiabesca, visto che, pare, lui stesso si consideri un principe azzurro che ha baciato Cava de'Tirreni. Magari, realisticamente parlando, potrebbe, più semplicemente, considerarsi una sorta di mastro Geppetto a cui è venuto male...Pinocchio».
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