Tu sei qui: PoliticaForza Italia snobba il sindaco
Inserito da (admin), lunedì 19 gennaio 2004 00:00:00
I dissidenti di Forza Italia insistono. Disertano l'incontro con il sindaco. Nella maggioranza si avvertono i contraccolpi. L'opposizione avverte: restituite la parola agli elettori. Il gruppo azzurro, guidato dalla coordinatrice Antonella Gaeta, pur professando sostegno al sindaco Messina, diserta l'incontro e manifesta tutto il suo dissenso. «È una contraddizione - afferma Gigetto Durante - la loro: dissentono e poi professano sostegno a Messina. L'Amministrazione va aiutata con atti concreti e responsabili. Invitiamo gli amici del gruppo ad incontrarci ed assumerci le responsabilità fino in fondo». Di diverso avviso è Antonella Gaeta: «Non è contraddizione la nostra. Vogliamo aiutare tutti a riflettere e prendere atto che c'è un malessere che va risolto. Stiamo sostenendo da mesi che esistono sul tappeto problemi rispetto ai quali non ci possono essere pannolini caldi. Vanno affrontati con forza e decisione: vedi piano del traffico, organizzazione della Giunta, rapporti tra Amministrazione e gruppi consiliari, tra Amministrazione e partiti, ma soprattutto rispetto delle forze esistenti». Il colpo sotto certi aspetti è rivolto al peso che nella città e forse sulla stessa Amministrazione stanno assumendo An ed Alfonso Laudato. Qualche mugugno anche nell'Udc. Messina è preoccupato, la fibrillazione potrebbe ritardare il suo programma, ma non disarma e lavora per un recupero. «La visibilità - dice - si conquista lavorando». Ed il suo sforzo è di smorzare le polemiche e di mediare. Intanto, l'opposizione a più riprese invita Messina a dimettersi ed a restituire la parola agli elettori. Una vicenda intrigata, ed il caso Tenneriello è servito solo a renderla ancora più precaria. «È la resa dei conti per Messina. Sono i suoi stessi alleati - interviene Pasquale Pisapia dei Ds - o compagni di cordata a creargli un cammino insicuro, fatto di agguati ed imboscate. D'altra parte, questa è un'Amministrazione nata non da un comune interesse politico-amministrativo, ma da un coacervo di attese, condito di arroganza e di scarso senso dell'istituzione».
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