Tu sei qui: PoliticaForza Italia, continua l'esodo
Inserito da (admin), giovedì 11 agosto 2005 00:00:00
Fuga silenziosa da Forza Italia: dopo il crollo dei consensi, gli azzurri si sgretolano tanto rapidamente quanto erano cresciuti. Il caso-Cuomo è macroscopico, con l'ex coordinatore provinciale ed ex candidato alla Provincia espulso ed in via di ricollocazione. Il trend, tuttavia, va avanti da un paio di anni, tra casi di coscienza e riscoperte di vocazioni politiche. Martedì Tonino Cuomo ha convocato i suoi uomini per una riflessione e per contarsi. Riunione chiusa con un documento, firmato da 51 persone, sui risultati raggiunti con la gestione dell'ex coordinatore provinciale (crescita degli iscritti e conquista dei Comuni di Cava, Battipaglia, Pagani, Sarno e Capaccio), dando piena solidarietà al consigliere regionale appena espulso da Fi. La decisione della nuova collocazione è rimandata a settembre. Cuomo, infatti, non vuole ricominciare da solo o con "amici" che arrivano in ordine sparso, ma contrattare il suo ingresso in nuovi partiti, portando un gruppo compatto che gli garantisca agibilità politica e spazi. Importante è chi lo segue. Nel documento si trovano il consigliere provinciale cavese Gianpio De Rosa, l'ex tesoriere di Fi, Vincenzo Bennet, il consigliere comunale di Salerno, Lello Ventre. Da Cava si schierano Antonio Barbuti e Gerardo Baldi, da Eboli Pierino Infante, Antonio Corsetto e Remo Mastrolia, da Battipaglia l'assessore Pino Cuozzo ed il consigliere Alfonso La Terza, due consiglieri comunali di Mercato San Severino (Nicola Ferraioli e Nicola Salvati), uno da Pontecagnano (Franco Aucello), più una serie di amministratori e dirigenti di tutta la provincia. L'approdo sarà nel centrosinistra. Perde quotazioni l'Udeur, difficile confrontarsi con lo Sdi, la Margherita sembra culturalmente lontana. Restano i Ds, partito che sbandiera «la irrinunciabile questione della territorialità della provincia di Salerno nella Regione Campania», come scritto nel documento voluto da Cuomo. La fuga dagli Azzurri ha origini lontane. Basti pensare che solo al Comune di Salerno, di 9 consiglieri del 2001 ne rimangono 4, con il capogruppo Aniello Salzano che resta nel partito, ma forse non ripeterà l'esperienza al Comune, mentre c'è il vice-coordinatore Antonio Pierro che scalpita. E nel quadro di un partito che espelle il suo coordinatore provinciale, c'è da capire la scelta dei sindaci: Antonio Sansone (Vallo) ed Alfredo Messina (Cava de'Tirreni) restano, ma Alberico Gambino a Pagani ed Alfredo Liguori a Battipaglia? Per gli stessi parlamentari è tempo di scelte, visto che, se continua l'attuale trend, è illusorio pensare di riconfermare tre uomini a Roma.
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