Tu sei qui: PoliticaFirme false, a rischio i risultati delle elezioni
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 8 maggio 2002 00:00:00
Continua a far discutere l'inchiesta sulla falsificazione di alcune firme per la presentazione delle liste nella consultazione elettorale dello scorso anno, che ha portato all'elezione del sindaco Messina (nella foto in alto) e dell'attuale Consiglio comunale. Negli ambienti politici si mette sotto accusa l'attuale sistema, che può indurre in errori e che quindi va rivisto, e, in attesa delle decisioni della magistratura, sostanzialmente si «assolvono» i tre colleghi finiti nel mirino della Procura. Tacciono Francesco Sorrentino, ex consigliere dei Democratici di Prodi, Luigi Napoli (nella foto al centro), attuale capogruppo di Alleanza Nazionale, e Germano Baldi, ex consigliere dell'Udeur, a cui il sostituto procuratore Filippo Spiezia ha contestato il falso in atto pubblico. Ora le discussioni travalicano l'ambito penale e si soffermano sulle possibili conseguenze che l'inchiesta può produrre sulle trascorse elezioni. L'accertamento della falsificazione di alcune firme necessarie per la presentazione delle liste può invalidare il risultato elettorale? Il comune cittadino si pone questa domanda, che rivolgiamo ad un esperto del settore, l'avvocato Lorenzo Lentini. L'amministrativista afferma che il problema è complesso, ma soprattutto che è prematuro fare ipotesi in questo momento. Comunque, prescindendo dal caso specifico ed affrontando la questione dal punto di vista teorico delle possibili conseguenze che potrebbero prospettarsi, l'avv. Lentini afferma: «Premetto che l'accertamento penale non ha effetti automatici sul risultato elettorale, che si è stabilizzato. Infatti, il giudice penale non è competente ad annullarlo. Comunque, si dovrà attendere che l'illecito sia accertato con sentenza di condanna passata in giudicato». Ed a questo punto? «Si dovrà verificare se i fatti accertati come illeciti siano in grado di produrre effetti invalidanti sulla presentazione delle liste e, dunque, sui risultati elettorali». In pratica, sarà necessario capire se, nonostante le firme false, si sia in ogni caso raggiunto il numero minimo di sottoscrizioni richiesto dalla legge per le liste: in questo caso non vi sarebbe pericolo di annullamenti. In altre parole, sarà necessaria quella che gli addetti ai lavori chiamano «la prova di resistenza». Intanto, mentre in piazza si discute delle possibili conseguenze sulla validità dei risultati elettorali, gli avvocati Alfonso Senatore, Pierfederico De Filippis e Maurizio Mastrogiovanni attendono di ottenere le copie degli atti per studiare le strategie difensive, capire quali elementi abbia in mano l'accusa e cosa abbiano dichiarato le persone che siano state sentite come persone informate sui fatti.
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