Tu sei qui: PoliticaDimissioni del sindaco, vicino il ritorno alle urne
Inserito da La Redazione (admin), lunedì 4 gennaio 2010 00:00:00
È giunto sabato 2 gennaio l’annuncio - ormai quasi atteso - delle dimissioni del sindaco Luigi Gravagnuolo. Lo ha reso noto lo stesso primo cittadino nel suo consueto appuntamento settimanale su Youtube, nel quale ha comunicato di aver protocollato il 31 dicembre il documento in cui sono notificate le sue dimissioni.
Nella nota inviata al Presidente del Consiglio comunale, Lucio Panza, alla Segretaria Generale del Comune, Valeria Rubino, ed al Prefetto di Salerno, Sabatino Marchione, il sindaco chiede di «convocare l’assise consiliare entro il 19 gennaio e di includere, tra i punti all’ordine del giorno in discussione, un punto specifico dedicato alla discussione in merito alla situazione politico-amministrativa determinatasi con le dimissioni».
Le dimissioni di Gravagnuolo giungono alla fine di un lungo e tormentato processo politico, caratterizzato tra l'altro dalla revoca delle cariche assessoriali di Alfonso Senatore e Napoleone Cioffi e dalla progressiva perdita di alcuni "pezzi" della maggioranza e culminato lo scorso novembre con il rimpasto della Giunta.
«Non sto gettando la spugna, ma un guanto di sfida - ha affermato Gravagnuolo - Nei prossimi giorni saranno aperti 57 cantieri, frutto di una progettualità intelligente ed attenta alle esigenze della città, per cui abbiamo bisogno di un governo forte e stabile».
Le dimissioni diventeranno irrevocabili il 20 gennaio. Le forze politiche cittadino, a questo punto, sono state poste dinanzi ad un bivio. Andare alle urne il prossimo 28 marzo, in occasione delle elezioni regionali, oppure appoggiare con 20 consiglieri il sindaco, consentendogli così di ottenere una solida maggioranza consiliare per proseguire il mandato senza alcun tipo di frizione o ostacoli interni.
«Saremmo felici di poter continuare il nostro cammino - ha sottolineato Gravagnuolo - sempre se si ricreano le condizioni per andare avanti, altrimenti è preferibile restituire la parola agli elettori».
Secondo alcune voci diffusesi in città, tra le cause che potrebbero aver portato il sindaco a dare le dimissioni vi sarebbe stata la notizia che alcuni consiglieri di centrodestra stavano "tramando" per sfiduciarlo. Giocando d’anticipo, quindi, Gravagnuolo avrebbe cercato di spiazzare il centrodestra, che dovrà designare in tempi rapidi il proprio candidato a sindaco per l'eventuale tornata elettorale.
Una scelta, quella del sindaco, che ovviamente ha scatenato furiose polemiche e vivaci discussioni, sia sui tempi e sui modi della decisione che sui possibili scenari futuri. Anche nel centrosinistra, comunque, non sono mancate le critiche, segno che non tutti hanno condiviso tale strategia. Alcuni assessori e consiglieri comunali del PD, tra cui Enzo Servalli, Artemio Baldi, Pasquale Scarlino, Nunzio Senatore e Raffaele Narbone, si sono mostrati scettici sulla scelta del primo cittadino, a differenza di Iacobucci, Lampis, Bisogno, Prisco e Lamberti, sostenitori dell’operazione.
Dure critiche sono state espresse, invece, dall'ala bassoliniana del PD, espressa a Cava da Flora Calvanese e Marco Ascoli, che hanno parlato di scelta personale ed irresponsabile, ritenendo addirittura inadeguata la ricandidatura di Gravagnuolo alla guida della coalizione (negli articoli successivi in home page ulteriori approfondimenti sulle reazioni ed i possibili sviluppi della vicenda).
Elezioni anticipate, dunque, o ritiro delle dimissioni? Per ora non resta che aspettare il 19 gennaio per conoscere il verdetto, atteso da tutte le forze politiche cittadine e da tutti i cavesi.
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