Tu sei qui: PoliticaDimissioni Bisogno, polemiche ed esposto
Inserito da (admin), venerdì 23 febbraio 2007 00:00:00
Le attese della vigilia non sono andate deluse, anzi. Chi pensava che la surroga dei consiglieri Lucio Bisogno (Udc) ed Enzo Bove (E' Viva Cava), dimissionari, rispettivamente con Assia Landi e con Franco Prisco, fosse una pura formalità, ha avuto una forte sorpresa. A farla sono stati Alfonso Laudato, capogruppo di Forza Italia, ed Antonio Barbuti, capogruppo della Margherita.
Laudato ha salutato le dimissioni di Lucio Bisogno, uno dei firmatari dell'atto di dimissioni che portò allo scioglimento del Consiglio comunale, come una vera e propria liberazione: «È andato via dal Consiglio uno che ha fatto pagare un duro prezzo alla città, mandando via un'Amministrazione, sottraendosi al dibattito pubblico e preferendo il chiuso di uno studio notarile».
Antonio Barbuti ha rincarato la dose. Anzi, ha chiesto di rimettere alle autorità competenti ogni valutazione sulle motivazioni che hanno indotto Bisogno a rassegnare le dimissioni (motivi familiari, ndr) dopo pochi mesi di mandato, alla luce della ridda di voci corse all'indomani delle stesse dimissioni. «Ritengo che, per il prestigio, il decoro e l'onore del ruolo e della funzione del consigliere comunale in generale, e di Bisogno in particolare, sia necessario fare chiarezza nel modo e nelle sedi dovute», ha affermato Barbuti, che ha chiesto di mandare alla Procura gli atti del Consiglio comunale ed il suo intervento.
Il gelo è sceso nella sala. Poi altri interventi, come quello di Messina, Palumbo ed Armenante, che hanno sottolineato la dignità del consigliere comunale e la necessità che se ne fughino tutte le ombre. Baldi ha evidenziato l'impegno amministrativo di Bisogno. Infine, un lungo applauso ha accolto Assia Landi, l'unica donna nel parlamentino, e Franco Prisco. Sul ritardo della convocazione del Consiglio comunale, il presidente Panza ha difeso la scelta fatta: «L'opposizione ha orchestrato solo una strumentalizzazione». Una giustificazione stigmatizzata da Messina e da Fabio Bisogno, che hanno denunciato le forti responsabilità di Panza.
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