Tu sei qui: PoliticaDel Vecchio ne ha per tutti
Inserito da (admin), giovedì 14 novembre 2013 00:00:00
È andata in scena ieri mattina, in un’affollata Aula Consiliare, l’attesa conferenza stampa, intitolata “La Città deve sapere”, dell’ex vicesindaco Giovanni Del Vecchio, il quale ha commentato il nuovo mutato quadro politico, sparando a zero contro quelli che sono stati definiti i responsabili del suo “defenestramento”.
«Contrariamente a quanto affermato dal sindaco, sono molto sereno - ha esordito Del Vecchio - perché la mia revoca ha fatto molto rumore in città, rafforzandomi. Il sindaco ha motivato la sua scelta sostenendo che la riconferma del vicesindaco uscente non avrebbe fatto quadrare gli equilibri. Mi auguro per la città che i giusti equilibri si trovino, diversamente gli autori di questo rimpasto, più di uno, dovranno assumersi le loro responsabilità. In questi mesi reputo di aver svolto il mio ruolo di vicesindaco ed assessore alle Attività produttive con responsabilità e ad esclusivo servizio della mia città. Il rammarico è quello di non poter continuare il percorso intrapreso e che ha prodotto buoni risultati».
L’ex vicesindaco si è poi soffermato sulle ultime vicende politiche cittadine che l’hanno visto protagonista: «I colloqui privati che il sindaco ha avuto con i vari consiglieri comunali denotano un scarso rispetto per le aggregazioni consiliari e per i partiti. Cava non merita questa classe dirigente, che non ha capito che la politica si fa tra la gente e non chiusi nelle stanze del potere, pensando a coltivare il proprio orticello personale di consensi fondato su clientele. Purtroppo, chi agisce nell’interesse dei cittadini e della città deve essere fatto fuori politicamente, perché dà fastidio agli interessi di pochi che devono sopravvivere politicamente. Con il passare del tempo sono diventato sempre più scomodo, soprattutto perché non facevo politica clientelare, come è spesso costume».
Dure le critiche nei confronti del sindaco Galdi: «Ero diventato la sua ossessione. Il primo cittadino è una persona di cultura, preparata anche politicamente, ma che purtroppo anche in questa occasione ha dimostrato di non avere personalità. E questa è un’assoluta novità per Cava, perché gli ultimi due sindaci che lo hanno preceduto quanto meno hanno dimostrato alla città di avere gli attributi e di essere coerenti fino alla fine sulle loro scelte, che potevano essere anche sbagliate».
Ma Del Vecchio ha sparato a zero soprattutto sul Presidente del parlamentino cittadino, Antonio Barbuti, e sul consigliere Marco Senatore, appena rientrato in maggioranza, tacciati di essere i veri responsabili della sua estromissione dalla Giunta: «Sin dal primo momento non gradirono la mia nomina. Ed ora, grazie ad alcune complicità, alla prima occasione, che è stata la nascita del gruppo consiliare degli Indipendenti, hanno colto al volo l’opportunità di farmi fuori politicamente. Barbuti, inoltre, ha svolto il suo ruolo di Presidente in maniera eccessivamente parziale, eccedendo molto spesso i limiti che gli imponeva la sua funzione, dimenticando il suo ruolo istituzionale per fare politica».
Non sono mancate stoccate al coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Fabio Siani, e ad alcuni consiglieri comunali ed assessori in quota “Responsabili per Cava”, rei di «aver lavorato sotto traccia per creare le condizioni per una sua uscita dall’esecutivo». Nel mirino di Del Vecchio pure il Presidente della Metellia Servizi, Giovanni Muoio, che avrebbe lavorato per favorire il ritorno in Giunta di FdI, e quelli che ha definito “super dipendenti comunali”, che durante il suo mandato non avrebbero esitato a mettergli il bastone tra le ruote.
L’ex vicesindaco si è infine soffermato sul suo futuro politico: «Anche grazie ai numerosi attestati di stima ricevuti, continuerò l’impegno politico più motivato di prima, per costruire una nuova classe dirigente, anche fuori dalle logiche dei partiti e degli schieramenti, con uomini veri che vogliono un riscatto della città».
Valentino Di Domenico - Metropolis
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