Tu sei qui: PoliticaDebutto in Consiglio per il ‘Messina bis'
Inserito da (admin), mercoledì 1 dicembre 2004 00:00:00
Varato il "Messina bis". Volti nuovi in Giunta, deleghe piene agli assessori. La maggioranza del centrodestra ritrova il suo sindaco e conferma il pieno appoggio al suo progetto. Permangono, tuttavia, svolazzi di nubi, mentre l'opposizione è duramente critica. Il centrosinistra avanza dubbi di legittimità sugli atti del Consiglio comunale, per la mancata trascrizione all'ordine del giorno della surroga dei consiglieri nominati assessori: Luigi D'Amore per An ed Antonio Pesante di Forza Italia. Dunque, Messina ritira le dimissioni e dà vita al suo secondo governo della città. Ha verificato che esiste la volontà tra i partiti della coalizione di proseguire nel programma politico-amministrativo che determinò la vittoria del centrodestra e la necessità di adeguare l'esecutivo cittadino e le strutture burocratiche al maggiore impegno da profondere per il completamento del progetto. «Le dimissioni non erano un bluff. Avrei lasciato - spiega il sindaco - se non fossi stato convinto non tanto dai partiti o dalle loro insistenze, quanto dalle richieste che mi sono venute sia dai politici che dalla gente comune e dalla coscienza di dover rendere un servizio alla città. Non sono un sindaco ingessato, ma attento al rispetto del ruolo dei partiti, degli assessori e dei consiglieri, soprattutto geloso delle competenze che la legge assegna al sindaco. Ora non esistono più alibi per alcuno». Un messaggio che lancia senza timore ai vari padrini del documento politico di intesa. Ed è proprio su questo accordo che il centrosinistra ha lanciato strali forti e violenti. Sul banco degli imputati soprattutto An ed Udc. Passa e Ragni: «An si è rimangiato tutto in nome di un piatto di lenticchie». «Eppure, solo nelle settimane scorse aveva ammesso ciò che noi avevamo criticato da sempre, mentre ora tutto è normale», aggiunge Adolfo Salsano (i commenti dei diessini per esteso nell'articolo successivo). «Sono cose che avevamo previsto già nel 2001 ed ora si verificano puntualmente», osserva Michele Coppola. «Un accordo che segna la sconfitta della città e che non reggerà. Già oggi la lettura da parte di Campanile (FI) del documento politico firmato è un segnale di continuo richiamo a Messina. Il ricorso al voto avrebbe segnato la fine della telenovela», lamenta Musumeci. Cannavacciuolo di An difende le posizioni assunte dal partito: «Il documento è un segnale di rinnovamento e di cambiamento. Sta a noi, ed anche alla stessa opposizione, farlo diventare realtà. Noi abbiamo giocato la nostra carta». Sull'ordine del giorno della seduta consiliare di ieri - assestamento generale Bilancio esercizio 2004 e variante alle norme del Piano regolatore - compatta la maggioranza, mentre l'opposizione non ha votato, uscendo dall'aula.
LA NUOVA GIUNTA
Antonio Barbuti, Personale, Contenzioso, Patrimonio, Cimitero;
Giovanni Carleo, Commercio, Attività produttive;
Bruno D'Elia, Manutenzione, Decentramento;
Antonella Gaeta, Sport, Turismo, Spettacolo e Tradizioni popolari;
Giuseppe Gigantino, Città sicura;
Alfonso Laudato, Finanze;
Luigi Napoli, vicesindaco, Urbanistica, Programmazione del territorio;
Carmine Salsano, Lavori pubblici;
Pasquale Santoriello, Cultura e Comunicazione istituzionale; Alessandro Franza Schillaci, Servizi alla persona.
Volti nuovi, Antonella Gaeta ed Alessandro Schillaci. «Lavoreremo uniti per la città», assicura la prima. «Onorerò l'incarico con il servizio e l'entusiasmo dei neofiti», afferma il secondo.
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