Tu sei qui: PoliticaDai condoni alle demolizioni
Inserito da (admin), lunedì 16 febbraio 2009 00:00:00
Sull’intera vicenda relativa agli abbattimenti, all’abusivismo ed all’esame dei condoni pesa la nota della Procura di Salerno, che conta 150 sentenze della Corte di Appello che evidenziano l’ordine di demolizione delle opere realizzate abusivamente dai condannati.
Il Sostituto Procuratore Antonella Giannelli, che aveva chiesto che le fosse riferito se le opere abusive venivano demolite ad opera del condannato, del Comune o della Regione, nel caso in cui fossero state acquisite al patrimonio e se, in caso di risposta affermativa, fossero state dichiarate di prevalente interesse pubblico
Tre i condoni edilizi, affidati ad un professionista esterno per accelerare i tempi: 1985, 1994 e 2003. Le pratiche relative agli anni '85 e '94 sono 6503, mentre sono state tralasciate quelle del 2003.
Il sindaco Luigi Gravagnuolo ha da sempre sostenuto le sue idee e la lotta all’abusivismo ed all’illegalità. I primi abbattimenti si sono avuti nell’aprile 2008 ed hanno interessato fabbricati costruiti a S. Martino, Alessia, Badia, Contrapone e San Giuseppe al Pennino.
Dopo sole 36 ore dagli abbattimenti, nella notte tra il 3 ed il 4 aprile fu fatta esplodere una bomba carta con circa 2 kg di polvere pirica davanti al Comune. La vicenda scatenò numerose contestazioni inscenate davanti al Palazzo di Città da studenti e movimenti a favore della casa.
Dopo l’abbattimento dei fabbricati costruiti in una zona ad alto rischio idrogeologico, si passò all’esame delle abitazioni acquisite al patrimonio comunale e costruite in zone vincolate: il Consiglio Comunale gestito nel 2004 da Messina aveva acquisito ben 39 immobili abusivi.
Sul tema dell’abusivismo e delle demolizioni il sindaco Luigi Gravagnuolo e l’assessore Rossana Lamberti avevano ribadito con chiarezza la loro posizione e quella del Comune. Le sentenza di demolizione, la cui esecuzione è di competenza della Procura Generale di Salerno, erano riferibili non solo a fabbricati, ma anche a parte di essi.
Inoltre, le costruzioni andavano abbattute solo quando l’iter amministrativo si era concluso o se, come sosteneva la Procura salernitana, fosse adottato un provvedimento in tempi brevi che si poneva in insanabile contrasto con l’ordine di esecuzione. L’assessore Lamberti aveva anche ribadito che le procedure penali erano altro rispetto a quelle pratiche e per questo motivo erano state avanzate richieste di condono.
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