Tu sei qui: PoliticaCrisi al Comune, rischio elezioni
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 12 novembre 2002 00:00:00
In alto mare la crisi a Palazzo di Città. Doveva essere il giorno della verità; è stato quello della confusione. Certi solo il documento politico dei nove dissidenti e la rivendicazione di Messina (nella foto) di due assessori tecnici, oltre all'intoccabilita del suo staff. All'incontro di domenica sera erano presenti Cirielli, Marrazzo, Di Rosario, Grillo, il sindaco di Cava, i coordinatori cittadini e tutti i consiglieri comunali della maggioranza. Sin dalle prime battute il clima è apparso surriscaldato. I dissidenti avevano prodotto un documento in cui si riaffermava la centralità dei partiti attraverso il ruolo fondamentale del consenso collegiale dei consiglieri comunali, quali rappresentanti del corpo elettorale. In particolare, si insisteva sulla riorganizzazione dell'ufficio dello staff del sindaco, con sostituzione della componente non appartenente alla pianta organica comunale. Nell'occhio del ciclone Pasquale Petrillo (nella foto), uomo forte di "Confronto" e poi di Forza Italia. La figura che in questi mesi ha retto lo staff del sindaco. Un uomo al quale Messina ha fatto capire che non rinuncerà mai. Altra provocazione, la riduzione in via sperimentale per un semestre del numero degli assessori, da 10 a 6 (2 al Ccd, 2 a Forza Italia, 1 ad An e 1 tecnico al sindaco Messina). «Eppure, in campagna elettorale - ricorda Fortunato Palumbo - avevamo indicato la nomina di esterni e la modifica dello Statuto comunale per l'indicazione di dieci assessori». Ma i nove hanno insistito ed hanno aggiunto alle richieste la valutazione dell'effettiva necessità di continuare i rapporti contrattuali e la ridefinizione dei metodi di democrazia interna e di trasparenza nei rapporti tra sindaco, assessori e consiglieri. Una piattaforma sulla quale si sono arenate le varie discussioni quando il sindaco Messina ha affermato che rivendicava comunque due assessori tecnici. Così il documento, che in un primo momento i dissidenti erano disponibili a ritirare verificandosi la possibilità di una revisione complessiva del quadro politico, è stato riproposto. «Crediamo - ha affermato Giovanni Carleo (nella foto) - che il documento è il punto di partenza per continuare ogni discorso. Il clima è incandescente, eppure si era avuta l'impressione che tutti volevano arrivare ad una soluzione con dignità. Si vuole la soluzione senza tener conto delle nostre attese». Intanto, i quattro assessori di Forza Italia dimissionari attendono la soluzione della crisi per conoscere il loro destino. Oggi i nove dissidenti si riuniranno per fare il punto sulla situazione. «La vicenda - ha affermato Silvio Mosca, dissidente - sta diventando una telenovela. Una soluzione deve maturare o veramente le elezioni sono dietro l'angolo. Sono scenari non politici: se ne assumano la responsabilità».
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