Tu sei qui: PoliticaConti in rosso, sforato il Patto di stabilità
Inserito da (admin), mercoledì 13 settembre 2006 00:00:00
Il Comune di Cava è fuori del Patto di stabilità, si preannunciano tempi duri per la gestione del 2007. In una conferenza stampa alla presenza del presidente del Consiglio, Lucio Panza, del presidente della commissione comunale al Bilancio, Adolfo Salsano, e del dirigente del settore Nobile Montefusco, il sindaco Luigi Gravagnuolo ne ha denunciato lo sforamento, ma ha anche aggiunto che esso è stato determinato dalla gestione commissariale. Intanto, già nella giornata di ieri il segretario generale Angelo Cucco era stato alla commissione dell'Anci quale portatore di proposte serie e responsabili del Comune di Cava. Ad esse si deve aggiungere il proposito del sindaco di chiedere al governo una deroga.
«I parametri sono saltati quando Pasquale Napolitano, commissario straordinario, che aveva ereditato una situazione pesante dall'Amministrazione allora sciolta nel luglio del 2005, aveva persuaso i creditori a rinviare la riscossione dei loro crediti al 2006. Salvò il Patto di stabilità e lo sforamento del 2005, ma aggravò la situazione del 2006 ed ora ne paghiamo le conseguenze», afferma il sindaco con toni chiari, decisi, preoccupati, ma senza drammi, anche se i divieti imposti, come quello di nuove assunzioni a qualsiasi titolo (anche collaborazioni a progetto), di contrarre mutui e l'obbligo di non superare il tetto del 2005 per acquisto di beni e servizi, pesano fortemente sulla gestione del Bilancio comunale del 2007. La decisione del commissario straordinario ha fatto sì che il Comune, oltre al normale andamento di cassa, si è accollato in questo anno finanziario spese correnti del 2005 per una somma totale di oltre 3 milioni di euro, oltre ad altre spese pari a 1 milione e 448mila euro in conto capitale di competenza.
Ma è già pronta una richiesta di deroga: «Come può il governo punirci, imponendoci pesanti divieti, quando la causa dello sforamento è stato determinato da una gestione governativa, quale era quella del commissario straordinario?». Una battaglia giuridica dura, ma fondata. «Non ci fermeremo, la estenderemo anche alla penalizzazione impostaci per non aver raggiunto il 35% della raccolta differenziata. I dati di questi tre mesi in cui abbiamo avviato la differenziata parlano in nostro favore. Dal 14% stiamo già oltre il 27%, speriamo di raggiungere il traguardo prefissatoci, ma durante le gestione commissariali, prima Napolitano e poi Reppucci, il dato era fermo e non fu avviato quel processo a cui abbiamo dato la spinta necessaria e coinvolgente di tutta la città».
«È una situazione certamente non lieve, tuttavia la battaglia giuridica intrapresa da Gravagnuolo è fondata e ci potrebbe portare fuori dalla crisi. Non siamo in nessun modo in una fase di dissesto o pre-dissesto finanziario. Anzi, paradossalmente siamo in condizioni di poter contrarre mutui anche elevati», afferma Adolfo Salsano, presidente della commissione consiliare al Bilancio.
La crisi in cifre, ecco le voci calde
Ecco le voci più consistenti dei 4 milioni e 550mila euro che, pagati nel periodo gennaio-febbraio 2006, hanno portato il Comune di Cava allo sforamento del Patto di stabilità. Spese in conto capitale di competenza: lavori scuola elementare Don Bosco 289mila euro, area mercatale 385mila, cimitero 595mila, edilizia residenziale pubblica 167mila, il tutto pari a 1 milione 488mila euro. Spese correnti di competenza: Se.T.A. 1 milione 503mila, smaltimento rifiuti 629mila, acquisto beni e prestazioni del servizio idrico integrato (fognatura e depurazione) 271mila, trasporti pubblici locali (Cstp) 463mila, acquisto di beni e prestazioni di servizi della Polizia Municipale 103mila, acquisto beni e prestazioni di servizi per le scuole materne, elementari e medie 163mila.
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