Tu sei qui: PoliticaConsiglio infuocato, An sotto accusa
Inserito da (admin), venerdì 9 aprile 2004 00:00:00
Fuochi d'artificio in Consiglio comunale. Il sindaco Messina riafferma il ruolo di timoniere e conserva l'unità della maggioranza, tra il silenzio degli assessori e la timida difesa del gruppo consiliare di An. Durissimi Maddalo ed il gruppo diessino; quest'ultimo ha abbandonato l'assise. Seduta incandescente, e non poteva essere diversamente, dopo le polemiche ed il duro attacco del presidente provinciale di An, Edmondo Cirielli, al sindaco Messina. Hanno aperto il fuoco Maddalo di Alleanza Metelliana ed i diessini Musumeci e Pisapia. Hanno chiesto chiarezza e, soprattutto, uno scatto di orgoglio da parte del sindaco dopo i duri affondi di Cirielli mentre i suoi uomini restano in Giunta. «Una contraddizione - spiega Antonio Armenante nel suo intervento - che si deve sciogliere. I consiglieri comunali vogliono comprendere se gli assessori siano o no in sintonia con Messina». Ed è la domanda che tutti si sono posti nell'aula. La risposta degli uomini di An è affidata al capogruppo Cannavacciuolo: «Sin dal nostro insediamento affermammo che avremmo contribuito a migliorare il progetto Messina, di qui il nostro atteggiamento anche critico in alcuni momenti». Fortunato Palumbo aggiunge: «Mentre altri tramavano e boicottavano Messina, noi eravamo al nostro posto. Mai abbiamo tradito e mai siamo stati ispirati dall'attaccamento alla poltrona. Se altri vi aspirano, lo dicano». Messina, invece, risponde direttamente a Cirielli: «È solo la campagna elettorale. Tuttavia, sia chiaro a tutti: Cava ai cavesi. La nostra è citta da oltre 600 anni e non permetteremo che altri ne decidano le sorti. Il timoniere ed il garante sono io; gli assessori e la maggioranza all'unanimità sono impegnati a realizzare il nostro progetto che la città ha votato e non altri». Ma il gruppo diessino insiste: vuole stanare la delegazione di An che siede sui banchi della presidenza e su quelli del Consiglio. «Chi è l'interlocutore con i i comitati per le antenne: Napoli, che sconfessa sui giornali Messina, o Messina, che afferma di essere il timoniere?». Di fronte al silenzio, per protesta abbandonano l'aula. La seduta continua. Si approvano la convenzione dell'area di parcheggio nello scalo merci della stazione, l'adesione al sistema bibliotecario e documentario della Provincia di Salerno e la relazione annuale del Difensore civico. Resta, però, il problema politico, che certamente non si esaurirà. Forza Italia chiede il rispetto di regole e comportamenti.
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