Tu sei qui: PoliticaCentrodestra, tutto da rifare
Inserito da (admin), venerdì 20 gennaio 2006 00:00:00
La proposta di candidatura a sindaco da parte di An dell'on. Edmondo Cirielli affonda definitivamente quelle di Baldi e Messina. Quest'ultimo sempre più solo. Carmine Salsano dell'Udc, intanto, chiede l'azzeramento di tutte le candidature e l'avvio di un tavolo per programmi e regole. Dunque, il terremoto Baldi rischia di affondare tutto e tutti. Il centrodestra sempre più allo sbando, di qui l'iniziativa del coordinamento di An di candidare il proprio presidente provinciale. «È una scelta forte, capace di mettere intorno ad un tavolo i partiti della Casa delle Libertà, perché dovranno essere i partiti ad assumersi tutte le responsabilità in questi momenti difficili», afferma il coordinatore cittadino Luigi Napoli. Ma è una scelta che porta anche all'affossamento definitivo delle candidature di Giovanni Baldi e di Alfredo Messina. Con l'Udc nel mezzo del guado, con An e Democrazia Cristiana in posizione critica, né Baldi né Messina avranno possibilità di poter sopportare il peso di una campagna elettorale contro Gravagnuolo e forse lo stesso Marco Galdi, che potrebbe giovarsi dei voti moderati in libertà. Intanto, malgrado la bufera di queste ore, i due candidati non sembrano essere particolarmente turbati. Messina osserva un rigoroso silenzio, in attesa che i toni si abbassino e si faccia chiarezza sul cammino che si intende seguire. Mentre Laudato insiste perché il problema venga trasferito sul tavolo del coordinamento provinciale della Cdl, Carmine Salsano, esponente dell'Udc e già assessore delle Giunte Abbro e Messina, chiede l'azzeramento di tutte le candidature e l'inizio di una trattativa finalizzata a programmi e regole. «Successivamente porremo il problema dei nomi, in politica contano i fatti. L risorse umane e professionali di cui oggi il centrodestra dispone non possono essere abbandonate o messe da parte, facendo prevalere sentimenti personali». Intanto, veleni accompagnano la vicenda Baldi. E rimbalzano sotto i portici, che fanno da cassa di risonanza. Il ventilato feeling con i vertici della Margherita a livello provinciale e regionale, come la brusca resa dei conti in casa Udc dopo la richiesta, non esaudita, di candidature eccellenti, diventano voci sempre più insistenti. Baldi tace, ma dal suo entourage si fa sapere che restano solo come residui di una campagna velenosa: «La sua scelta di una pausa aveva messo nel conto anche questi attacchi».
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