Tu sei qui: Politica"Basta risse, altrimenti tutti a casa"
Inserito da (admin), venerdì 7 dicembre 2007 00:00:00
Gravagnuolo striglia gli alleati e manda messaggi precisi, quasi un ultimatum per porre fine a guerriglie ed agguati. «In campagna elettorale abbiamo chiesto il consenso per la governabilità e per la realizzazione del progetto di Cava città della qualità. Un impegno che intendo mantenere fino in fondo, anche a costo di dover adottare soluzioni forti», sottolinea. In queste ultime settimane sono maturate una serie di situazioni che hanno creato, nonostante il continuo impegno amministrativo, uno stato di tensione nella maggioranza, tra i partiti e tra i consiglieri. «Quando c'è un dente che fa male, se non è curabile, occorre estrarlo», ammonisce Gravagnuolo, più che mai deciso ad andare fino in fondo. Né si preoccupa di percorrere la via dello scioglimento del Consiglio comunale, se questo dovesse rappresentare la soluzione per la città.
Una storia che parte da lontano con situazioni precise. L'inizio quando, in piena campagna per le primarie, Sdi, Udeur e Rfc inviarono al sindaco una lettera in cui manifestavano la propria preoccupazione che Gravagnuolo non potesse essere più il garante dei partiti. Affermazioni definite dal primo cittadino un vero e proprio agguato. Oltre a dichiarare la legittimità del suo agire, sottolineò che non era venuto mai meno al ruolo di garante e che la storia dei primi mesi di governo lo provava in modo inequivocabile. Poi la continua richiesta di verifica, di riequilibrio delle forze di potere. «Un clima che certamente non aiuta ad assicurare serenità a chi deve affrontare quotidianamente problemi di non facile soluzione», spiega Gravagnuolo. Poi ancora Rifondazione, con un comunicato del segretario cittadino che invocava provvedimenti di abbattimento di una struttura ritenuta abusiva, la Piccola Fatima, dove l'Azienda di Soggiorno si era impegnata per un concerto di Branduardi. Una richiesta alla vigilia della manifestazione, mentre da mesi la data era nota. Eppure Gravagnuolo non ha mai disdegnato di affrontare le varie problematiche.
Una posizione del sindaco che ha scosso il gruppo del Pd, i consiglieri, gli assessori e le delegazioni dei due partiti, Margherita e Ds. Mughini, De Filippis, Boniello, Artemio Baldi e Vincenzo Lampis hanno insistito nel lavorare per recuperare lo spirito della coalizione e guardare avanti. Anche se il sindaco ha indicato una data, fine gennaio, per poter partecipare alle elezioni di primavera. Ipotesi che per ora il Pd tenterà di scongiurare. «Certamente se il Pd fosse stato organizzato, avrebbe potuto assolvere al gravoso impegno di lavorare per la soluzione», aggiunge Pierfederico De Filippis, vice coordinatore della Margherita. Ma non sono pochi coloro che leggono dietro le parole ed i comportamenti di Gravagnuolo solo una prova tecnica, la possibilità di poter sciogliere tutto e dare vita al partito del sindaco con liste proprie.
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