Tu sei qui: Politica‘A noi nessun avviso, siamo tranquilli'
Inserito da (admin), mercoledì 29 ottobre 2003 00:00:00
La notizia che è stata avviata dal pubblico ministero, il sostituto procuratore Massimo Lo Mastro, un'indagine anche a carico del sindaco Alfredo Messina e del capo staff Pasquale Petrillo, nella mattinata di ieri ha fatto in un baleno il giro del Palazzo. Nella stanza di Pasquale Petrillo è tutto tranquillo. Il responsabile dello staff è al suo posto di lavoro, sereno. «Fino ad oggi non ci è stato recapitato alcun avviso di garanzia. Se lo avessimo ricevuto, non avremmo avuto alcuna difficoltà ad ammetterlo. Ci metterebbe finalmente nella condizione di fare giustizia, dopo tutti gli attacchi subiti in questi mesi, e potremmo chiarire i termini di una vicenda alla quale io ed il sindaco ci sentiamo completamente estranei».
Palumbo: «E' assurdo»
«Una vicenda che ha dell'inverosimile»: Fortunato Palumbo, consigliere comunale delegato all'Ambiente, è sbigottito. «Demmo la nostra adesione alla lista di Forza Italia in un particolare momento della vita di An e sostenemmo la candidatura di Alfredo Messina per le sue doti professionali ed umane. Prendemmo atto inizialmente della rinuncia volontaria di Giovanni Baldi a candidato sindaco. Una scelta dettata da motivi politici. Le accuse di Lambiase ci lasciano sbigottiti».
Ragni: «Subito chiarezza»
Francesco Ragni, coordinatore cittadino della Margherita, è fiducioso nell'operato della magistratura: «Abbiamo seguito con una certa apprensione nei mesi scorsi la vicenda Lambiase, che coinvolgeva il sindaco della città ed il suo capo staff. Oggi arriva la notizia dell'indagine. Ho fiducia nell'operato della magistratura, la legalità deve vincere nella città. Il dubbio certamente non aiuterebbe i rapporti democratici che debbono esistere tra maggioranza ed opposizione».
I Ds: «Clima pesante»
La città e le forze politiche seguono con preoccupazione l'evolversi della vicenda, che ha subito un'accelerazione con l'apertura dell'indagine da parte del magistrato della Procura di Salerno, Massimo Lo Mastro. La città si interroga, ma nello stesso tempo ha fiducia nell'operato della giustizia. Molte le bocche cucite, espressioni del disagio suscitato. Il senatore Roberto Manzione, che già nei mesi scorsi aveva presentato un'interrogazione sui fatti ai ministri della Giustizia e degli Interni, ha dichiarato: «L'avvio dell'indagine farà luce su questa vicenda, che, a prima vista, presenta contorni torbidi. Lo esigono la città ed i cittadini. D'altronde, è un diritto dei cavesi conoscere la verità. Se i fatti denunciati dovessero essere confermati al termine dell'indagine, crediamo che il sindaco debba trarre le dovute conseguenze e restituire il mandato ai cittadini». Il capogruppo dei diessini, Antonio Armenante, incalza: «Il clima politico si appesantisce e l'iter amministrativo diventa più faticoso». Enzo Passa, capogruppo di Patto per Cava, è interdetto: «L'intera vicenda lascia l'amaro in bocca a tutti. La notizia ci ha colpiti. Conosciamo bene Messina e Petrillo, anche se avversari politici, e ne apprezziamo le doti umane e professionali. Abbiamo fiducia nell'operato della magistratura e siamo in attesa delle conclusioni del procedimento apertosi sull'intera vicenda». Emilio Maddalo, eletto nelle liste di Forza Italia, oggi in aperto dissenso con la maggioranza, non perde l'occasione per ribadire il proprio dissenso: «Se le conclusioni dovessero suffragare le denuce fatte, sarà un motivo in più per prendere le distanze non solo oggi, ma anche nel futuro».
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