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Economia e Turismo

Napoli, finalmente si gioca

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 9 dicembre 2002 00:00:00

Sono passati undici giorni difficili, alcuni anche insopportabili. Venerdì notte l'aggressione a Baldini e la questione Napoli che deflagra, va oltre il calcio ed incupisce il volto di una città che di tutto avrebbe bisogno, fuorché di essere presa per il bavero un giorno sì ed uno pure. Non sempre e non tutti sanno recitare la propria parte e non solo a Napoli: basta pensare a quanto succede all'Italia del pallone. È stancante ripeterlo, ma vale la pena farlo. C'è un solo appello che non può mai cessare, una sola richiesta da fare: normalità. Manca proprio questo e, stavolta, soprattutto a Napoli ed al Napoli. Stasera, finalmente, si torna al calcio giocato, nell'ambito più proprio di un romanzo popolare che rischia di diventare ben altro. E per farlo restare tale, stacchiamoci da quel clima di sospetti e rivalse, fermiamo le mani vigliacche e le folli menti dei fomentatori e dei piccoli malavitosi. Fermiamoci e riflettiamo su come, dove e quando la squadra azzurra può superare la propria crisi di risultati. Perché un'azienda del pallone produce solo questo: risultati e fatturato. L'uno senza l'altro non ha vita, non ha senso, né peso. Stasera ritorna in campo il Napoli penultimo in classifica. Gli toccherà dare una scossa a se stesso, al proprio ambiente ed al campionato di serie B, che sonnecchia invece di correre. Ricordate le ultime stagioni? Alla quattordicesima giornata, tranne casi rari, era già tutto ben definito. C'era chi inseguiva la serie A e chi era tanto lontano in classifica da sembrare ormai fuori da ogni gioco. Beh, oggi non è così. Fra il quartultimo posto ed il quinto la differenza è minima: cinque punti. C'è un pendolo che oscilla tra il Palermo a quota 21 ed il duo Venezia-Vicenza (16). Attenzione, però: quei distacchi fra zona bassa e zona medio alta sono sì inalterati, ma non lo saranno per molto. Dunque, da Trieste in poi, il Napoli ragioni anche sul tempo a sua disposizione. Ed allora, regola numero 1: le scalate iniziano da terra. Regola numero 2: se si cade, ci si rialza subito. Dovrebbe essere questo il campionato del Napoli, una specie di arrampicata libera per allontanarsi dall'orlo del baratro. Ma al Napoli (giocatori, allenatore ed altri) non basterà leggere solo la classifica. No, dovrà trasformare le promesse in gesti concreti e la paura in forza di volontà. E, soprattutto, dovrà capire che da stasera ogni nuovo cedimento può diventare fatale.

STASERA TRIESTINA-NAPOLI

Troise, Quadrini ed Husain in panchina, un po' per acciacchi, un po' per scelta tecnica

Tre ragazzi e tre convalescenti: questa la panchina del Napoli oggi a Trieste. Portiere a parte, assieme a Floro Flores, Mancini e Pianese, infatti, accanto a Colomba si accomoderanno Troise, Husain e Quadrini, il quale proprio ieri, durante l'allenamento a Soccavo, ha rimediato un brutto pestone ad una gamba. Ne porta ancora i segni ed il dolore, il difensore, ma sarà in panchina. Così come Troise, reduce da una contrattura muscolare superata in fretta, e come Husain, il quale per tre giorni se n'è stato fermo, afflitto da un tendine infiammato. Preparazione ridotta, dunque, per gli ultimi due, anche se poi, prima della partenza, entrambi hanno lavorato come gli altri, partecipando anche alla partitina di rifinitura. Il che vuol dire che, acciacchi a parte, l'esclusione di Troise e di Husain è stata una scelta dell'allenatore.

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