Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, fiducia e mistero
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 24 ottobre 2001 00:00:00
Contro il fattore «c». Ovvero, contro il fattore «casa». È questo il fantasma che il Napoli ora deve far sparire dal suo campionato. Basta fare due conti per capire: nove punti in cinque gare fuori e la miseria di un solo punto nelle due partite interne: ecco, così è andata sino ad oggi. Numeri che raccontano d'una squadra che dà il meglio di sé quando può starsene in attesa e poi partire in contropiede. Per capacità del gruppo e per caratteristiche di ognuno degli azzurri, infatti, è questo il gioco che sta pagando meglio. Si capisce, con l'essenziale contributo di mediani e difensori che di volta in volta s'inventano attaccanti. Ma, si sa, giocare di rimessa fuori casa ci sta pure. Grandi squadre e grandi allenatori hanno fatto le loro fortune disegnando partite in questo modo. Ma questo discorso vale anche quando si gioca in casa, oppure, salvo appuntamenti e avversari un po' particolari, vige sempre la legge che la prima mossa spetta a chi gioca in casa? Ecco, dunque, il problema, l'interrogativo, la curiosità da soddisfare: obbligata a costruire gioco, come s'atteggerà la squadra azzurra? Sarà ancora modesta come quella vista col Cagliari e prima ancora con l'Ancona, oppure, spinta dai successi esterni, dall'entusiasmo e dalla fiducia ritrovata, saprà scoprirsi anche squadra di casarecce geometrie d'attacco? «Giocare in casa non sarà la stessa cosa», spiega Magoni (nella foto al centro), l'unico giocatore che il Napoli puntualmente si ritrova da tre anni a questa parte. «Questa con la Samp - dice - dovrà essere una gara assai diversa, perché giochiamo in casa e perché abbiamo l'obbligo di vincere per continuare la scalata alle prime posizioni. Ma per vincere dovremo essere noi padroni del campo e del pallone, mentre, magari, la Samp potrà aspettare e ripartire. Se ci riusciremo? Perché no. Il Napoli sta crescendo. Sarà fondamentale che ognuno di noi si carichi di responsabilità ancora maggiori e che tutta la squadra assecondi al meglio chi giocherà in attacco». Già, chi giocherà in attacco? Ed a centrocampo? Ed in difesa? Inseguendo la continuità di risultati, De Canio darà anche continuità alla formazione del doppio colpo fuori casa? In breve: Husain e Jankulovski resteranno di nuovo spettatori per la conferma del duo Bigica (nella foto in basso) - Magoni? Ed i difensori saranno ancora quattro, oppure, per avere più presenza in mezzo al campo o alle spalle delle punte, il Napoli là dietro tornerà a rischiare? «Vedremo. Vedremo in settimana», replica De Canio, spalancando la porta ad ipotesi di nuovi-vecchi disegni tattici e di ritorni stranieri in formazione. «Perché vedremo in settimana? Perché, a differenza delle ultime partite, stavolta giocheremo in casa. E poi, perché avremo di fronte una Samp che è squadra diversa da quelle incontrate sino ad ora. Però - spiega - lo spirito del Napoli è cambiato. I due successi di fila hanno restituito serenità e fiducia. In più, la condizione della squadra è buona». Un po' d'ottimismo e tanto mistero, dunque, da parte di De Canio. Il quale, non v'è dubbio, un'idea nella testa già ce l'ha. Ma non si scopre. Del resto, è pure giusto che tenga tutti quanti sulla corda: che abbia deciso di non cambiare niente, oppure che stia cedendo alla tentazione di stravolgere modulo e formazione. Certo, non dev'essere facile per un allenatore tener fuori troppo a lungo i «nazionali». Così come neppure è giusto, però, che chi gioca debba pensare che al primo errore verrà fatto fuori.
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