Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli: De Canio alle prese con scelte difficili
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 11 ottobre 2001 00:00:00
Ed ora che ha vinto con le «seconde linee» che cosa farà l'allenatore: restituirà posti e maglie ai grandi assenti di Terni (Husain, Sesa e Jankulovski), pregherà Magoni, Bigica e Montezine di farsi da parte, visto che non giocano in nessuna nazionale, oppure cosa? Beh, se la domanda si girasse all'allenatore sarebbe ovvia e scontata la risposta: mai nessuna preclusione per nessuno e giocherà chi offre maggiori garanzie. Potete scommetterci, così risponderebbe De Canio e così risponderebbe qualsivoglia allenatore al posto suo. Ma poi, nella realtà è tutto così scontato? Esempio: Sesa (foto in alto) sta andando male dall'inizio, sta avendo un sacco d'occasioni per rifarsi, però puntualmente - e lui l'ammette - qualcosa lo tradisce. E Husain? Anche lui da un po' di gare gioca in sofferenza, produce poco o niente e s'abbandona troppo al nervosismo. Jankulovski, invece, se si vuole, è quello che dei tre meglio s'arrabatta. Ma senza mai meritarsi grandi encomi. Ed allora che cosa farà il signor De Canio: dirà a Sesa, Husain e Jankulovski (quest'ultimo nella foto al centro) che loro sono, sì, buoni per le nazionali di Svizzera, Argentina e Repubblica Ceka, ma in questo momento non hanno posto nella serie B napoletana? Calma. Troppo facile. Troppo semplice. Non è così. Non è una partita vinta che può promuovere o bocciare questo o quel calciatore e tanto meno far cambiare idea all'allenatore. Però... però una riflessione De Canio pure la farà. Dovrà farla. Gli tocca farla per il bene suo e per quello della squadra, che va tirata fuori dalla classifica modesta e ancor più dal cortile del mortificante chiacchiericcio. Comunque sia, qualcosa è cambiato dopo Terni. Là, in Umbria, il Napoli ha imparato la lezione che fa fare strada in serie B: né nomi né titoli per vincere, bensì applicazione, semplicità, giusto equilibrio tra orgoglio e voglia di giocare. Insomma, il successo contro la Ternana ha fatto crollare ogni barriera tra «prime e «seconde» linee. Ora è come se tutti ripartissero alla pari. Un'aria, questa, che hanno respirato immediatamente gli assenti eccellenti dell'ultima partita. «Sì, che io sia un nazionale, un nazionale d'Argentina non vuol dire proprio nulla - ammette un onesto e serenissimo Husain (nella foto in basso) - Chiaro che vorrei giocare sempre, ma non ho mai pensato di non dover sgobbare per guadagnare il posto in squadra. Ora c'è più concorrenza? Meglio. È un fatto positivo. Per quel che mi riguarda non sono soddisfatto del mio rendimento. So di poter e di dover dare di più a questa squadra. Migliorare il rendimento è il mio obiettivo». E se poi ci fosse anche un miglior rapporto tra lei e quell'angolo di tifo che a Cava de' Tirreni... «Quelli che si sono ricordati a lungo di mia madre? Cosa dire: evidentemente, brava donna, da queste parti deve aver lasciato un buon ricordo. Scherzi a parte - dice Husain - mi spiace che qualcuno abbia pensato ad un mio gesto offensivo verso il tifo. Non è nel mio stile, nella mia cultura. Se poi qualcuno ha una registrazione, un video per smentirmi, lo invito a venire qui. Se ho sbagliato chiederò scusa e dirò al club di darmi anche una multa. Ma, ne sono certo, non ho offeso mai nessuno».
Col Vicenza l'1 novembre?
La Lega decide oggi, ma il Napoli ed il Vicenza sono già d'accordo: la partita che non si disputò il 16 settembre per l'alluvione che procurò danni gravi anche al San Paolo quasi certamente si recupererà il primo novembre. E poiché l'impianto di Fuorigrotta non sarà ancora disponibile, anche questo match, come quelli con la Samp e col Crotone, si disputerà a Benevento, sul prato del «Santa Colomba», che presto sarà rizollato nei punti dove l'erba è scarsa, bruciata o addirittura non c'è più. Tra fine ottobre ed i primi di novembre, dunque, per il Napoli s'annuncia un vero tour de force: tre partite in nove giorni, cominciando con Napoli-Samp (28 ottobre), passando per il recupero col Vicenza (1° novembre) e finendo il giorno 5, lunedì, col posticipo di Bari. Il tutto frutto d'una trattativa lunga e complicata. Per poter giocare di giovedì col Vicenza, infatti, deve rientrare il progetto di posticipare Napoli-Samp, facendo slittare la notturna alla gara con il Bari. Il Napoli, in verità, avrebbe preferito allungare ancora - e di molto - i tempi del recupero. Gli sarebbe piaciuto arrivare alla fine di novembre. E per una semplice ed ottima ragione: perché allora avrà - o, almeno, spera d'avere - a disposizione anche Stellone e Vidigal. Bocciata dal Vicenza, invece, l'idea di recuperare il 21 ottobre, quando la B si fermerà. Sono stati i calciatori biancorossi a non voler perdere le vacanze già ampiamente programmate.
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