Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, D'Angelo e Pasino chiedono coraggio
Inserito da (admin), venerdì 18 aprile 2003 00:00:00
Pasino e D'Angelo parlano per convincere tutti, magari anche un po' se stessi e Colomba, che a Lecce bisognerà giocarsi la partita e non andare lì puntando soprattutto a non prenderle, a portare via un pareggio. Chiedono un Napoli grintoso, aggressivo, che imponga ritmo e gioco, senza stare a subire il Lecce. In altre parole, guai a ripetere le partite disputate a Cosenza ed a Siena, dove la danza l'hanno menata gli avversari. Con i risultati che conosciamo. «Se a Lecce giocheremo per difenderci - osserva Pasino - non avremo scampo. Bisognerà fare attenzione a non concedere spazio ed iniziativa alla squadra di Rossi. Per far ciò, occorrerà non far prendere il sopravvento al Lecce». «Bisogna giocare pensando a come andare in gol - dice D'Angelo - e non a come fare per evitarlo. Concentrazione e determinazione saranno basilari. Se avremo paura di fare un metro in più in avanti, la gara sarà persa già prima di giocarla». Parlano il fantasista ed il difensore e viene logico chiedere se per caso non stiano "sponsorizzando" la candidatura-Stellone, con un Napoli più sbilanciato (4-3-1-2). Immediata la replica. «Io ho sempre giocato alle spalle di due attaccanti. Ma anche con formule diverse (due trequartisti ed una punta o io che fungo da secondo attaccante), mi trovo altrettanto bene. Spetta a Colomba decidere», ribatte Pasino. «C'è Colomba per stabilire la tattica e l'undici. Io suggerisco di giocare aggressivo, con una mentalità vincente, non chi deve occupare questo o quel ruolo. Spero di vedere in campo un Napoli che metta paura al Lecce e non il contrario». Dunque, carattere e cuore, al di là di chi andrà in campo. L'undici dovrebbe essere questo: Mancini; Saber, D'Angelo, Savino, Bocchetti; Martinez, Vidigal, Marcolin, Montervino; Pasino, Dionigi. Desta qualche perplessità la linea difensiva, considerando la velocità di Chevanton e di Vucinic o del giovanissimo bulgaro Valeri Bojinov. Vidigal avrà licenza di avanzare e di andare a concludere a rete. Stellone starà al fianco di Colomba in panchina, pronto a subentrare in caso di bisogno. Probabilmente, perché il tecnico, in avvio di gara, vorrà cercare di offendere senza scoprirsi troppo e perché Stellone è reduce da un lungo periodo di sosta. «Sinora, i napoletani - ammette il fantasista - non hanno ancora visto il vero Pasino. Dopo un avvio discreto, non buono, sono calato. La colpa è solo mia, non so se per il cambio di preparazione atletica o perché giocavo poco nel Modena. Adesso sto meglio. Se sto bene fisicamente, salto l'uomo (cosa che non mi è riuscita sino alla gara col Genoa) e posso dare un buon contributo alla causa-salvezza. Se sto bene, cambia la musica». Quale musica "ascolteremo" a Lecce? «Mi auguro che il Napoli non bissi Siena, dove non riuscimmo a ribattere colpo su colpo. Mi auguro, soprattutto, di iniziare a cercare anche personalmente il gol. Sinora sono andato poco alla conclusione. Non mi è mai capitato di chiudere un campionato senza fare un gol. Ho 8 partite per mostrare il vero Pasino, con tanti assist e qualche gol, magari pesante. Per me, sarà una lotta a 3, tra Napoli, Catania e Bari. Si salverà chi avrà più carattere e cuore». Con D'Angelo si conclude analizzando il perché di tanti errori dei singoli, in difesa ed in attacco. «Il problema è che bisogna ancora cercare i giusti equilibri. Ad esempio, se un esterno difensivo attacca, l'altro deve rimanere in zona per non scoprire il reparto. Comunque, contro il Genoa abbiamo dimostrato di avere orgoglio, cuore e carattere. Penso che a 44 punti ci sia la salvezza e che il Napoli possa arrivarci».
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