Tu sei qui: Economia e TurismoMoriero protagonista nel Napoli di De Canio
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 28 agosto 2001 00:00:00
Irriconoscibile: Checco Moriero è completamente diverso rispetto allo scorso campionato. Tecnicamente, nessuno l'ha mai discusso. La classe non è acqua, quindi, la conservi anche quando sei abulico, sei «estraneo» al compito assegnato. Checco Moriero è diverso perché mai l'avevamo visto così partecipe dell'evento. Sarà per la fascia di capitano che De Canio ed i compagni hanno deciso di affidargli, sarà perché De Canio (nella foto al centro) ed il suo staff hanno saputo seminare (chiedendo all'ex-interista di mostrare «numeri», orgoglio e... attributi): sta di fatto che Moriero si è rivelato il trascinatore della squadra. A Marassi, lo si è visto in tutte le zone del campo. Corre, si batte con grande ardore, suggerisce, detta assist, prova il gol, smoccola quando fallisce il tiro, rimprovera i compagni quando sbagliano, tranne, poi, dar loro un amorevole buffetto... Non bastasse, tutto ciò avviene per novanta e passa minuti. Sì, per tutto l'incontro. E pensare che avevamo lasciato un Moriero che poco aveva mostrato della sua classe, dei suoi numeri. S'era pensato ad un «grande» venuto a svernare a Napoli, come all'epoca dei Pivatelli e dei Gratton. «Inter e Napoli si sono scambiati due ex-calciatori», si malignò. Moriero, tranne un gran gol con il Bologna al San Paolo, con Zeman in panchina, ed un gran primo tempo a Bologna, con Mondonico in panchina, poco o nulla aveva fatto vedere. Un po' per gli infortuni, che non gli avevano mai permesso di stare completamente bene (era arrivato già minato nel fisico, tra l'altro: menisco rotto), un po' per le incomprensioni con Zeman e soprattutto con Mondonico, Moriero era rimasto solo con i suoi rimbrotti e le sue incomprensioni. «Non ha i 90 minuti nelle gambe», «è finito», «è alla frutta...»: chi più ne aveva, ne metteva. Tanto da sperare che il Napoli riuscisse a piazzarlo al calciomercato. «Difficile da sistemare», si disse. Ha un ingaggio da favola e un rendimento scarso: chi volete che se lo prenda? De Canio se l'è tenuto stretto e l'ha galvanizzato. L'ha fatto sentire importante, fondamentale. A costo di far sentire ancor più un estraneo Baldini, che con Moriero e Mancini aveva legato poco o niente. De Canio ha chiesto a Moriero di prendere per mano il Napoli. Checco, da buon capitano, ha iniziato subito a dare l'esempio. A Marassi è stato un protagonista. Per rendimento tecnico ed agonistico. Tanto da lasciare esterrefatti un po' tutti: «Ora scoppia», «ora finisce la benzina». Niente: i dubbi aumentavano e lui continuava a correre, a dannarsi. Alla fine è stato eletto migliore azzurro in campo, nonostante i due gol di uno straordinario Stellone. «Il merito? È di De Canio - dice Checco -. Ci ha restituito la serenità mancata nello scorso campionato. Ha lavorato, e bene, sul gruppo. È compatto nello spogliatoio, è aggressivo in campo quando c'è da affrontare l'avversario. Consapevoli dei nostri limiti, cerchiamo di sopperire con la grinta e con la concentrazione». Husain che rimprovera Stellone, Sesa (nella foto in basso) che
"saluta" De Canio in modo nervoso per il gol sbagliato... «Nessun problema - aggiunge Moriero -. Quest'anno è solo carica agonistica, una sana carica. Quanto a determinazione e serietà non deluderemo nessuno». Il Napoli è partito con il piede giusto. «Sì, soprattutto per la prestazione della squadra, al di là del risultato. Adesso, dovremo confermare quanto abbiamo fatto vedere e, possibilmente, migliorare il rendimento». Ed i rapporti con la società? «Buoni», replica il capitano. Sarà. Basta ricordare che, sinora, non si è parlato dei premi, del premio-promozione. Una saggia «scelta». Come chiedere i premi a due padroni che sono in difficoltà finanche nel pagare gli stipendi?
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