Tu sei qui: Economia e TurismoMaxi-squalifica, Aloisi non ci sta
Inserito da (admin), giovedì 1 aprile 2004 00:00:00
La Cavese ed il suo capitano Aloisi non ci stanno. Dopo aver incassato l'amaro boccone della maxi-squalifica del giocatore, partono al contrattacco. Ed annunciano ricorso, dando mandato al legale Eduardo Chiacchio. In una conferenza stampa improvvisata, al termine dell'allenamento della squadra al "Lamberti", Aloisi commenta amareggiato: «In 18 anni di carriera ho sempre fatto il mio dovere di calciatore, responsabile delle proprie azioni e rispettoso dei ruoli. Essere additato nella motivazione della squalifica come un "cacciatore" di arbitri mi sembra a dir poco esagerato. È tutto falso. Abbiamo il filmato della partita che lo testimonia. Purtroppo, potrebbe non bastare. E proprio perché troppo amareggiato, ho parlato con il mio avvocato e, se necessario, scinderò il contratto con la Cavese per adire le vie della giustizia tradizionale, da libero cittadino, per difendere la mia onorabilità». Antonio Aloisi, un passato anche in serie A, B e C, tra Torino, Cagliari, Ascoli ed Acireale, non riesce a trattenere la sua delusione per quanto refertato dall'arbitro Barletta. E dà la sua versione dei fatti, suffragata dalle immagini tv: «Al fischio finale dell'arbitro Barletta a Vittoria, avevo la palla tra le mani, perché dovevo battere un fallo laterale. Ero amareggiato per come era maturata la sconfitta ed ho gettata via il pallone. Purtroppo, è rimbalzato su un uomo della panchina siciliana che aveva una scarpetta tra le mani, che è partita via, cadendo ad un paio di metri dall'arbitro. Tutto qui. Ho cercato di spiegarmi con l'arbitro, che prima mi ha assicurato di non aver visto nulla, poi, su pressione del commissario di campo, mi ha preannunciato provvedimenti disciplinari per la presunta aggressione tentata».
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