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Economia e Turismo

Margiotta spegne il sogno dei giovani granata

Inserito da (admin), martedì 3 giugno 2003 00:00:00

La madre che partorisce la necessaria trasferta dei ragazzi di Varrella al glorioso e vetusto "Menti" pare, leopardianamente, di voler matrigna. Perché poco ha ancora da chiedere all'ultimo scorcio di campionato la formazione di casa e ancor meno, secondo ovvio copione, l'undici salernitano. Platea irrisoria, in terra veneta, e pochi appunti da prendere per chi osserva e giudica il match. Ancora linea verde per i campani. Dunque, tanta volontà ed erba da mangiare per crescere e ricostruire. Ed i frutti arrivano, signori. Sia come sia, si parte alla camomilla. Il primo tempo è una nenia alla Alì Kahn, con la Salernitana che ha il merito di esibire una buona configurazione difensiva, improntata sull'esperienza in posizione centrale di capitan Fusco e sul brio, abbinato a buona attenzione e diligenza, del giovane Molinaro in fascia. Combattiva per quanto possibile, la formazione ospite è aiutata anche dalla fiacchezza dei padroni di casa, ammosciati definitivamente nella rincorsa per la A dalla débacle di Cagliari. Chiudono bene gli spazi in mezzo al campo, i campani, con Garofalo e Giorgetti che corrono ed anche bene, facendo buon filtro ed attutendo il ritmo veneto. Risultato: gioco spezzettato e falli in continuazione. Primo tiro vero e proprio di Bernardini, per il Vicenza, al 20' (conclusione peraltro velleitaria). La Salernitana cerca di recuperare qualche metro con il movimento, invero ben poco concludente, di Improta e Mazzeo, supportati da Gioacchini. Così, il pallino resta alla formazione di Mandorlini, che neanche sembra tenerci granché a tenerselo. Il solo Bernardini mette il batticuore alla retroguardia di Varrella, ma le giocate del centrocampista biancorosso vengono controllate ove possibile. Per il resto, ci pensa Jeda a sprecare (minuto 35) con un liscio da bottega degli orrori. Si fa coraggio la Salernitana, che nel finale di tempo mette il naso avanti. E così, c'è lavoro anche per la difesa veneta, messa in apprensione dalla velocità di Pierotti e dall'agilità di Mazzeo. Rivalta evita una brutta figura a Campagnolo al 37', poi è ora del tè freddo, al riposo. Che l'inerzia emotiva dell'incontro si sia spostata dalla parte dei ragazzi terribili di Varrella, lo conferma l'inizio della ripresa: corner dalla destra di Giorgetti, irrompe Stendardo, che da distanza ravvicinata buggera l'incolpevole Campagnolo. 1-0, che merita l'applauso del "Menti" alla grinta campana e fischi alla mollezza dei biancorossi. Mollezza che la Salernitana è bravissima a punire all'8': Rostirolla sbaglia tutto, mettendo nei guai Campagnolo, Improta si traveste da Arsenio Lupin e beffa il portiere vicentino. Risultato tondo, a questo punto, e Vicenza che abbozza la reazione, con Mandorlini che cambia gli esterni d'attacco (dentro Veronese e Margiotta) e Varrella che non si fa impressionare, anche perché i suoi dimostrano concentrazione e diligenza invidiabili. Il muro campano tiene bene, il cemento dei muratori ancora meglio ed i cambi danno fiato alla batteria ritmica salernitana. Spazio, dunque, per qualche altro virgulto da lanciare: via libera a De Crescenzo, Rodio e Siniscalchi. Eppure, gli uomini di Varrella non riescono a smentirsi fino in fondo ed all'85' Margiotta ha buon gioco a perforare Marruocco. Due minuti dopo, il portiere granata piazza un dolce volo per togliere dalla porta una perfida incornata di Bordin. Al 90', però, ancora Margiotta fa valere peso e mestiere, infilando di potenza il 2-2. Finisce, così, senza più frizzi né lazzi.

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