Tu sei qui: Economia e TurismoLa Salernitana più brutta
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 17 settembre 2001 00:00:00
Luis Airton Barroso Oliveira, lo ricordate? Trentadue primavere, natali brasiliani, passaporto belga, dieci stagioni nella serie A prima di ritirarsi in riva al lago per chiudere una carriera in alcune stagioni addirittura esaltante. Ebbene, è stato lui il protagonista di una partita che il Como avrebbe dovuto stravincere, ma che la Salernitana, se avesse avuto a disposizione una punta vera, avrebbe potuto anche pareggiare (sarebbe stata una rapina, ma il calcio è bello anche per questo). Perché? Semplice, i lariani, reduci da prestazioni poco esaltanti, avevano assolutamente bisogno di rompere il ghiaccio e vincere la loro prima partita. La paura di non farcela li ha bloccati nella ripresa. In più, i lombardi hanno banalmente mancato numerose occasioni da rete, prima e dopo il gol che avrebbe regalato loro la vittoria. Dall'altra parte una Salernitana priva di idee, ma che, nella ripresa, è riuscita a stazionare stabilmente nella trequarti avversaria, senza però riuscire ad impensierire il portiere lariano, priva come è di una prima punta di valore. È la seconda domenica consecutiva che i ragazzotti di Zeman (nella foto al centro) vanno in bianco, alla faccia del tanto decantato calcio champagne che la squadra dovrebbe giocare per la felicità del suo patron Aliberti. E, per la verità, questa Salernitana non riesce proprio ad esprimere un gioco spumeggiante. «Abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla partita con il Crotone», ha ammesso Zeman a fine partita, mettendo in risalto come la squadra sia mancata in fase di costruzione ed abbia sofferto ancora una volta sui palloni alti. E' stata proprio la posizione tenuta in campo da Oliveira a mettere in difficoltà la Salernitana. Dominissini, tecnico che fino a qualche domenica fa professava il coraggioso 4-3-3, ha capito che in serie B una matricola come il Como non può permettersi un tipo di gioco così avventuroso. Ed allora cosa si è inventato? Rimessa a posto la difesa con Gregari, che ha sostituito Bega, il centrocampo con Corrent più arretrato rispetto alla posizione che assumeva abitualmente Djunderski, finito in panchina, il tecnico comasco ha schierato Oliveira alle spalle della punta centrale, Taldo. Cosa è avvenuto? Oliveira, partendo da lontano, ha sfruttato la sua arma migliore, la velocità. La zona dalla quale il sudamericano iniziava l'incursione era protetta più che bene da D'Antoni (nella foto in basso), il quale lasciava poi, ovviamente, l'avversario ai due centrali difensivi. Fusco e Olivi andavano nel frattempo in difficoltà per i tagli che effettuavano Taldo ed uno degli esterni di centrocampo - a turno Femiano o Zanini - che si accentrava in appoggio alla prima punta. Si veniva a creare, così, un «buco» nella retroguardia granata nel quale Oliveira era abilissimo a inserirsi. Buon per i granata che il sudamericano non lo fosse altrettanto in fase di conclusione: vedi le occasioni mancate a tu per tu con Soviero. Oliveira non ha potuto sbagliare, però, alla mezzora quando, lasciato incredibilmente solo sotto porta, ha depositato in rete un suggerimento di Femiano. Ed anche nella ripresa Oliveira ha avuto l'abilità di creare lo scompiglio nella retroguardia granata, ma non di regalare alla propria squadra il gol della sicurezza (al 43' è stato il palo a dirgli di no). La Salernitana? Nulla. Zeman sostiene che la squadra peggiori invece di migliorare. Ma fino a quando la società non gli metterà a disposizione una punta vera nemmeno il maestro boemo saprà a quale santo rivolgersi.
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