Tu sei qui: Economia e TurismoIl segreto è De Canio
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 18 gennaio 2002 00:00:00
È Gigi De Canio (nella foto in alto) il segreto della risalita in classifica del Napoli, della striscia positiva di risultati che ha permesso al Napoli di riavvicinarsi alle quattro fuggitive, della formazione di un gruppo eccezionale, capace di isolarsi dinanzi alle avvilenti questioni societarie, di essere stato chiaro con la tifoseria, senza creare illusioni sin dal primo giorno sulla valenza della squadra, parlando chiaro anche con Corbelli, quando il presidente, talvolta, ha parlato fuori delle righe. È vero, già un altro allenatore, Marcello Lippi, ebbe modo di confrontarsi con una realtà abbastanza simile a questa, quanto a precarietà, (ed alla fine, vinse, qualificandosi in zona-Uefa), ma De Canio può «vantarsi», rispetto a Lippi, di non poter disporre di un organico composto anche da calciatori quali Ferrara, Cannavaro, Francini, Di Canio, Thern, Fonseca... È Gigi De Canio il segreto del felice momento del Napoli. Perché vengono riconosciute a De Canio linearità, coerenza e onestà; perché ha saputo rivedere, con intelligenza, certe sue iniziali idee; perché è persona di grande umanità e sensibilità; perché ha concesso a tutti i calciatori la possibilità di mettersi in mostra. Basta ascoltare alcuni dei calciatori per comprendere quanto sia alta la stima della squadra verso il suo allenatore. Luppi (nella foto al centro): «Il gruppo che De Canio ha creato è alla base dei risultati favorevoli». Magoni: «Giorno dopo giorno, De Canio ha creato un gruppo che funziona bene, sapendo anche rivedere l'assetto tattico dopo la batosta che prendemmo a Modena. Ha dato stimoli e chances a tutti. Spetta, poi, agli interessati farsi trovare pronti. Comunque, è bene che nessuno si esalti. Niente è stato vinto». Graffiedi: «Nessuno della squadra si può lamentare. Il mister ha dato a tutti la possibilità di far bene. Se si va in panchina o in tribuna è solo perché c'è qualcun altro che sta meglio come condizione. Spetta a noi mettere in difficoltà De Canio nelle scelte. Lui è onesto e fa solo gli interessi del Napoli». De Canio, come si può evincere dal grafico, vanta anche una buona percentuale quanto a rendimento sulla panchina del Napoli. È quarto, in compagnia di Novellino (Walter fu promosso alla guida degli azzurri: un buon precedente), alle spalle di Bianchi, di Bigon e di Di Costanzo. Adesso, il suo Napoli è alla ricerca del sesto successo esterno stagionale. Dovesse vincere anche ad Ancona, sarebbe tra le poche squadre in Italia, dalla serie A alla C2, ad aver centrato il traguardo. Anche se De Canio e gli azzurri vogliono vincere per riscattare la sconfitta dell'andata (causata anche da una svista del mediocre Nucini), per continuare la striscia positiva, per, poi, giocarsi molto, il 27, al San Paolo contro la Salernitana, nella giornata in cui tutte le altre saranno ferme per la sosta del campionato. A proposito del derby, va detto che, oggi, in Prefettura si terrà un incontro del Comitato per l'ordine pubblico e sicurezza, convocato dal Prefetto in vista di Napoli-Salernitana, gara ritenuta a rischio. Cresce la richiesta di biglietti: già 1000, anche via internet (www.puntazzurro.com). All'Azzurro Service sostengono che saranno venduti 30.000 biglietti.Mercato
Trascorsi nell'Empoli, nel Ravenna e nell'Ancona, qualche soddisfazione proprio in quest'ultimo club con Longarini presidente, esperto in situazioni disperate, Italo Castellani è da ieri anche ufficialmente il sostituto di Gigi Pavarese sul mercato. Sostituto a termine, però: la sua consulenza, infatti, sarà di due settimane appena. Da oggi sino al 31 di gennaio, data in cui si chiuderà pure l'ultima striscia di contrattazioni. Poi, dopo il 31, Castellani, scelto dall'amministratore delegato, resterà in attesa d'un contratto (già promesso) per la prossima stagione, mentre Pavarese, come scrive il Napoli, «proseguirà la sua opera professionale accanto alla squadra ed in seno alla società». Il che, più o meno, vuol dire che, non più direttore sportivo, Pavarese, se accetterà, sarà una sorta di dirigente accompagnatore. Difficile, impossibile, infatti, che Ferlaino, che ne aveva chiesto il licenziamento nell'ultimo consiglio di amministrazione, ottenuta la delega al mercato possa di nuovo far riferimento a lui. A Pavarese, invece, resta il pubblico apprezzamento di Corbelli, il quale pure ieri ha ribadito che se la squadra sta ottenendo buoni risultati, il merito anche dell'ex diesse. Pavarese, comunque, lascia a Castellani un'eredità parecchio complicata. Desiderio del Napoli, infatti, è quello di chiudere il mercato di gennaio con la squadra rafforzata e con un bel po' di soldi per far fronte ai debiti e alle spese. Progetto in contraddizione con la relazione dell'ex diesse, il quale, per iscritto, aveva invitato presidente e amministratore delegato a rafforzare e non indebolire una squadra altrimenti condannata a non tornare in A. «La cosa migliore sarebbe cedere giocatori che hanno poco spazio. Nel caso di offerte appetitose, comunque - ha detto ieri il presidente (Corbelli, nella foto in basso) - saremmo costretti a delle riflessioni». Il che vuol dire: tutti cedibili; anche se non esiste più trattativa con l'Udinese per Stellone e mentre a fatica va avanti un'ipotesi di scambio di comproprietà Troise-Wome col Bologna.
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