Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli a caccia di attaccanti: piace Francioso
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 2 luglio 2001 00:00:00
Missione attaccanti. Capita la lezione, compreso che i successi sono legati ai gol e che i gol li fanno gli attaccanti, il Napoli stavolta vuole muoversi per tempo. Ed allora, nella fetta di mercato che comincia oggi e che si chiude il 12 di luglio, proverà ad assicurarsi un paio di punte. Ma affidabili. Ma di quelle che hanno alle spalle militanza nell'inferno della B e, soprattutto, continuità nel finire la stagione sempre in doppia cifra. Per questo, anche se un po' avanti negli anni (35 a gennaio del 2002), tra i nomi cerchiati in rosso c'è quello di Francioso. Cosimo Francioso, pugliese di Brindisi e da tre stagioni al Genoa col seguente score: 16, 24 e 12 gol. Mentre, quattro stagioni fa, ancora in B, erano stati 18 i suoi centri tra Ravenna e Monza.
Con Schwoch praticamente già d'accordo col Vicenza, l'altro nome in cima alla lista azzurra (non è un mistero) è Roberto Muzzi, giovanotto di trent'anni, 8 gol nell'ultimo campionato, ma con l'attenuante di un lungo stop per infortunio. E anche Muzzi, assai caro a De Canio (nella foto al centro), si sa che è di quegli attaccanti che hanno un buon rapporto con il gol. Cerca esperienza e, per quanto possibile, anche sicurezza, dunque, il Napoli. E per non correre rischi si rivolge al mercato indigeno, ancorché, per ragioni di prezzo, anche un po' stagionato. A patto, però, che poi sia vero, questo, visto che per Muzzi l'Udinese spara grosso: tra i 10 e i 15 miliardi. Più abbordabile, Francioso, il cui costo è tra i 5 e i 6 miliardi.
Alternative? Due i giocatori interessanti che il Napoli sembra tenere d'occhio. Un fratello e un figlio d'arte: Massimiliano Vieri (23 anni e 10 gol con l'Ancona al primo impatto con la B) e Gianluca Savoldi (26 anni e 10 gol pure lui con la maglia del Cosenza). Due attaccanti, dunque, il primo obiettivo azzurro. Ma il Napoli non dimentica che, volendo restare stretti stretti, gli servono poi anche un paio di centrocampisti e un paio di difensori. E stavolta tutta gente «garantita», per evitare il rischio di un altro flop. In quanto al centrocampo, con Pecchia vicinissimo al Bologna, prima scelta è Vasari, (31 anni), per il quale è già stata avviata una trattativa con la Samp. L'altro desiderio - questo direttamente espresso da De Canio - si chiama O'Neill, uruguagio ventottenne, che ha, però, un brutto «difetto»: ha un ingaggio di 2 miliardi e mezzo.
Per la difesa, infine, i due prossimi obiettivi potrebbero chiamarsi Zanchi (25 anni, 3 gol con il Vicenza e ora tornato a casa Juve) e Silvestri (27 anni) del Cosenza.
Ma, si sa, oltre ad aver bisogno di acquistare, il Napoli ha pure la necessità di «liberarsi» di quanti non vogliono (dopo esserci finiti) giocare in serie B e anche di coloro che sono titolari di stipendi esorbitanti. Esorbitanti per le finanze azzurre, si capisce. In verità non c'è la fila alla porta napoletana. E se a questo s'aggiunge che la «bussata» del Piacenza per Saber non ha avuto seguito per il rifiuto a trasferirsi del terzino marocchino, si capisce immediatamente come per il Napoli sia complicato anche racimolare un poco di danaro. Nelle speranze del Napoli c'è che Moriero, Vidigal e lo stesso Saber si diano da fare anche di persona per trovare una sistemazione altrove. E «spinoso» è anche il discorso per Sesa e per Stellone, reduci entrambi, anche se per motivi assai diversi, da una stagione insulsa. Poi c'è Baldini, il quale potrebbe andar via per ragioni di «incompatibilità ambientale», viste le contestazioni dei tifosi e, infine, ecco Husain e Matuzalem. Napoli e Parma hanno appuntamento tra il 9 e il 10 luglio per definire un rapporto che, ormai, non riguarda più soltanto soldi e giocatori.
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