Tu sei qui: Economia e TurismoDe Canio invita il Napoli a recuperare il tempo perso
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 9 luglio 2001 00:00:00
Meno sette: De Canio (nella foto in alto) ha cominciato il conto alla rovescia. Giusto una settimana e sarà in campo per il primo allenamento di questo Napoli dal profilo ancora incerto. Molto incerto, troppo incerto per non dar preoccupazioni. Questo è il pensiero generale ed è anche la molla che ha portato addirittura i tifosi in piazza a protestare. Ma De Canio a quel corteo non avrebbe mai partecipato. Beato lui, infatti, il nuovo allenatore azzurro si dice nient'affatto preoccupato.
«Non lo ero una settimana fa e non lo sono adesso», spiega. «Anche se - continua - ci sono delle difficoltà che non mi nascondo e non nascondo. Detto questo, però, ribadisco che sono felicissimo di allenare il Napoli». Chiaro. Sgombera subito il campo da ogni equivoco, De Canio. Quello che non vuole è che si pensi che abbia già qualche rimpianto, qualche ripensamento. Che, insomma, si possa pensare che lui non è contento del mercato e che gli mette brutti pensieri il momento difficile del club. Il brutto e difficile momento finanziario che, inevitabilmente, si riflette sulla costruzione della squadra.
«C'è un po' di ritardo, è vero. Ma non credo che di questo sia colpevole qualcuno. È che il Napoli è stato in bilico tra salvezza e retrocessione sino all'ultimo momento e che poi, a fine campionato, l'ha frenato anche la faccenda passaporti. Peccato. Peccato, perché questo ritardo potrebbe avere un peso nel disegno della formazione. E potrebbe comportare un handicap rispetto a quelle squadre che, invece, si sono mosse in tempo».
Trasparente l'avvertimento dell'allenatore al club: il ritardo c'è e va recuperato. E possibilmente in fretta. «Sarebbe opportuno - aggiunge infatti De Canio - partire per Brusson con una squadra già definita nelle sue linee generali. Mi auguro che s'avveri questa attesa. In caso contrario? Beh, sarà comunque importante, alla fine, avere una squadra competitiva, coerente con gli obiettivi che tutti abbiamo in mente».
Giusto, se gli obiettivi sono davvero quelli. E qui torna in mente una frase cara a quest'allenatore, che si sforza di non mostrarsi preoccupato: non si fanno matrimoni con i fichi secchi. Matrimonio che, invece, il Napoli sembra voler fare. E allora, caro signor De Canio, se non «quali», almeno «quanti» giocatori spera d'ottenere tra quelli che ha indicato?
«Il problema lo porrei in un altro modo - replica -. Non è un discorso di numero, di quantità, bensì di qualità. Meglio: di standard di qualità. Per ottenere risultati occorre che ci siano alternative più o meno di livello pari. Di buon livello pari. Questo esalta la concorrenza e la tensione durante gli allenamenti e poi in campo quando si va a giocare».
Quindi? «Quindi acquisti mirati e non comprare solo per comprare». E in quanto al modo di giocare, per carità, nessuna idea fissa. «Ci mancherebbe - assicura De Canio -. Non si allena un modulo, bensì una squadra. Il disegno tattico, insomma, è in funzione dei giocatori che ci sono. E all'occorrenza bisogna poter cambiare atteggiamento anche in corso di partita».
Già, ma che serie B sarà questa che s'avvicina. E quali sono i club che si stanno seriamente rafforzando? «Il Cagliari mi piace. Poi la Terzana, che era già una squadra forte. L'Empoli che ha cambiato poco; la Samp, il Vicenza, il Bari ed anche il Palermo, che in quanto a mercato può contare sull'aiuto della Roma».
Ed il Napoli? Il Napoli per adesso non può contare neppure sull'aiuto di se stesso.
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