Tu sei qui: Economia e TurismoCoppa Italia, la Cavese passa ai rigori
Inserito da (admin), giovedì 2 novembre 2006 00:00:00
La Cavese dei baby e dei panchinari soffre, stringe i denti, ma alla fine passa il turno di Coppa Italia di serie C ed approda agli ottavi del trofeo iridato. La Cisco Roma ha, però, venduto cara la pelle ed al "Simonetta Lamberti" la sua partita l'aveva pure vinta, con un gol di pregevole fattura dell'ex aquilotto Massimo Coda, cavese purosangue di Passiano, che, dopo aver fatto le ossa a casa sua, ha fatto fortuna prima al Bellinzona e da quest'anno alla Cisco Roma. La rete ha riaperto il discorso del passaggio di turno. Che però la Cavese, dopo due tempi supplementari, conditi dal brivido di due legni colpiti da Coda e da Drascek, ha riportato nell'alveo segnato dalla vittoria dell'andata al "Flaminio" ai calci di rigore. Alla fine negli spogliatoi volti soddisfatti tra i metelliani, un po' meno tra i capitolini del presidente Pietro Tulli. Anche perché la Cisco ci ha creduto fino all'ultimo, molto di più della Cavese. E la scelta iniziale di una formazione superimbottita di under tra le file aquilotte lo ha testimoniato.
La cronaca della partita si apre subito con il solito Artistico, un vero e proprio artista tra i biancorossi, autore di pregevoli giocate per tutta la gara, che prova il pallonetto beffardo, ma la palla scavalca la traversa. Al 12' rispondono gli aquilotti. Tarantino vuole mettersi in mostra e dimostrare che non è una meteora a Cava. Il suo siluro di sinistro viene respinto con difficoltà da Cecchini. Poi è De Simone, giovanissima promessa biancoblù, prelevata in estate dallo Sperlonga, a sparare alto da posizione favorevole. Altro miracolo dell'estremo difensore ospite sempre su conclusione di Tarantino al 21'. La Cavese gioca bene ed è Ercolano sugli scudi. Nella ripresa la musica, però, cambia. Esce Ercolano, che risente di una botta rimediata a San Benedetto del Tronto. Il 4-2-3-1, modulo sperimentato in qualche altra partita non ufficiale da Campilongo e dal suo secondo Di Napoli, si trasforma in un più tradizionale 4-4-2, ma la Cavese paga dazio per mancanza di esperienza di molti suoi baby, gettati nella mischia per far riposare i titolari.
Nonostante ciò, all'8' st è De Simone ad avere la palla gol della domenica su assist di Volpecina. Ma Cecchini sventa. La gara sembra destinata a finire a reti inviolate. Invece, al 29' st si infiamma. Merito di Massimo Coda, che stoppa al limite dell'area e spara all'incrocio dei pali un bolide imparabile. Ad applaudirlo in tribuna tutti i suoi familiari. La risposta della formazione di casa è debole. Arno al 34' della ripresa impegna, ma non troppo, a terra il portiere capitolino. Nei due tempi supplementari saltano tutti gli schemi e si getta nella mischia solo la rimanente energia nervosa rimasta. Ha più frecce al suo arco la Cisco, che, dopo aver tremato solo al 6' del 1° tempo supplementare su una fucilata su calcio di punizione dal limite di Tarantino, ben neutralizzata da Cecchini, deve imprecare contro la malasorte almeno in due occasioni. Al 10' è Coda a colpire il legno con Rodomonti battuto.
Nel secondo tempo supplementare si replica al 12' con una bordata telecomanda nel sette di Drascek, subentrato a Bruno. La palla si stampa all'incrocio dei pali e schizza via, tra la disperazione dei giocatori della Cisco Roma. Il passaggio agli ottavi affidato alla roulette russa dei calci di rigore. Alle spalle di Cecchini depositano la palla Arno, Prevete, Cerchia, Tarantino e Sportillo, sbaglia solo Rossi. Per la Cisco trasformano Minopoli, Artistico, Coda e Bettini, mentre falliscono Santarelli e, rigore decisivo, Vicari. La palla finita alle stelle accolta come una liberazione dai tifosi metelliani, che più di tutti volevano questo passaggio di turno in Coppa Italia.
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