Tu sei qui: Economia e TurismoColpo a Venezia, la Cavese prenota la Supercoppa
Inserito da (admin), lunedì 15 maggio 2006 00:00:00
Inizia nel migliore dei modi l'avventura nella Supercoppa di C2 della Cavese, vittoriosa 2-1 su un arcigno Venezia, che ha lottato sino alla fine, ma nulla ha potuto contro la forza e la bravura dei metelliani. A quanti credevano di assistere ad una gara tutta rose e fiori, hanno risposto sul campo i calciatori di Cavese e Venezia, che hanno dato vita ad una vera e propria battaglia (10 ammoniti e 4 espulsi), resa tale anche dal comportamento da protagonista dell'arbitro Gallione di Alessandria. Ma questo non toglie merito e splendore alla prestazione offerta dalla truppa di Campilongo, che ha meritato la vittoria con un'ottima condotta di gara. Su tutti hanno brillato le stelle di Nocerino, Tatomir e D'Amico.
Campilongo deve fare a meno di Mancinelli, che tuttavia si accomoda in panchina, Risi, Aquino e Volpecina, e dà spazio alla formazione già ampiamente anticipata alla vigilia, con Musella tra i pali ed il tridente d'attacco formato da Sanetti-Ercolano-Schetter. Dall'altra parte, Di Costanzo non ha disponibile il solo difensore Francesco Caco, quindi spazio a Servidei e Melucci in difesa ed all'ex Ibekwe in avanti.
Al primo vero affondo la Cavese sblocca il risultato. Calcio d'angolo battuto da Schetter e Nocerino, di piatto, supera il portiere, portando in vantaggio i suoi. Fanno festa i circa 400 supporters metelliani giunti in Laguna per sostenere i propri beniamini. La Cavese continua ad attaccare, mentre la formazione locale rimane immobile, quasi impaurita da tanto strapotere. Al 28' arriva il raddoppio: Tatomir imposta un'azione delle sue, sfondando sulla corsia di destra, cross al centro e D'Amico realizza un eurogol in sforbiciata, che strappa gli applausi anche al pubblico di fede arancio-nero-verde. Dopo la sfuriata, la Cavese si assesta nella propria metà campo ed il Venezia ne approfitta per proporsi dalle parti di Musella. Prima del riposo l'azione più pericolosa la crea Gennai, ma sulla linea è provvidenziale l'intervento di Alfano.
Di Costanzo, durante l'intervallo, mette fuori Gennari e Scantamburro, inserendo Moro e Galli. Mai mossa fu più azzeccata. Il Venezia torna in campo con un altro piglio e già dopo un giro di lancette Ibekwe accorcia le distanze: azione insistita di Galli, che serve Collauto, cross al centro, Musella esce a vuoto e per Ibekwe è un gioco da ragazzi mettere dentro a porta vuota. Tra l'altro, il cartellino del nigeriano è ancora nelle mani della società del presidente vicario Antonio Fariello. Dopo il gol il Venezia prende coraggio, ma sul più bello sale in cattedra il direttore di gara: ammonizioni a raffica (ben 11) e 4 espulsioni (Pradolin e Sanetti per reciproche scorrettezze, Pittilino per fallo da tergo ad Ibekwe, Collauto per fallo da ultimo uomo) sembrate ai più esagerate. Gallione ha rovinato una bella festa di sport, al punto che anche il pubblico presente al "Penzo", riconosciuto in Italia come uno dei più corretti e sportivi, ha iniziato a rumoreggiare pesantemente.
Nei minuti di recupero un'occasione per parte: Melucci all'89' sbaglia da solo dinanzi alla porta e Parente al 91' non riesce a ribattere in rete una respinta corta del portiere veneziano. Il risultato finale, però, non cambia. Mercoledì al "Lamberti" arriva il fortissimo Gallipoli di Auteri, già vincitore della Coppa Italia di Serie C, per una sfida a questo punto decisiva per la Supercoppa.
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