Tu sei qui: Economia e TurismoColomba: ‘Adesso è il mio Napoli'
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 3 aprile 2003 00:00:00
Dice che lui non è cambiato. Racconta che, se le cose vanno finalmente in un altro verso, è solo perché il Napoli è più ricco di uomini, di alternative e perché gode, come non aveva mai goduto, dell'affetto della gente. Sì, quel che Colomba dice è vero, ma è vero pure che il Colomba2 è assai diverso dal Colomba1. L'impressione è che, tornato, si sia posto in modo diverso nei confronti della squadra, della gente, forse anche del lavoro stesso. No, non che prima l'impegno non ci fosse, ma il Colomba di oggi sul prato è più esigente, motivato ed aggressivo. Caratterialmente, insomma, oggi la squadra gli somiglia. O forse, è lui che somiglia un po' di più alla squadra? Comunque sia, l'importante è che ci sia simbiosi e che tutto ciò determini reciproci vantaggi. «No, io sono lo stesso. È il Napoli - ribadisce Colomba - che ora è assai diverso. Con 6 giocatori nuovi è un'altra squadra. E molti di questi 6 sono pure giocatori d'esperienza, gente che sopporta bene il peso delle difficoltà e che dà sicurezza a chi prima si trovava a dover essere protagonista a tutti i costi. Sul piano del carattere, invece, il cambiamento è presto spiegato: il gruppo ha capito che ormai siamo alle strette e che ciò che si deve fare oggi non può essere affatto rimandato». Giusto. Ma tutto ciò avrà un riflesso anche su Colomba...«Sì. Questo rende più forte pure me. Del resto, se mi hanno richiamato, vuol dire che tra me e la squadra c'era un buon rapporto. Comunque, sono tornato per far bene, non per raccontare frottole. Per questo dico che abbiamo, sì, vinto una partita importante, abbiamo battuto una squadra che probabilmente sarà promossa in serie A, ma siamo sempre là. La classifica resta sempre a rischio. La differenza è che ora abbiamo più fiducia. Ora sappiamo che, battuto il Vicenza, possiamo battere chiunque». Pure il Siena? «Se la classifica ha una logica, e ce l'ha, bisogna dire che il Vicenza era quarto e che il Siena è addirittura secondo. Insomma, sabato sarà un'altra partita dura. Il Siena, infatti, non sta lì per caso. L'unica consolazione è che Napoli-Vicenza l'hanno sicuramente vista pure loro ed ora ci temeranno un po' di più». Sereno, sorridente, Franco Colomba si gode la sua prima vittoria a Fuorigrotta. E spiega anche il perché: «In ogni partita, anche la più bella, qualcosa manca sempre. Lunedì notte, invece, c'era in campo una squadra che lottava, c'è stato gioco, un pubblico che è stato il nostro valore aggiunto ed alla fine è arrivata anche la vittoria. Insomma, non è mancato nulla di quanto concorre a fare di una partita un grande evento». Ma se quello è stato il top, d'ora in avanti le cose come andranno? «D'ora in vanti dovremo sempre provare a non far mancare nulla. Lo so, è complicato, ma ci proveremo». A Siena, non ci saranno D'Angelo e Marcolin. «Pazienza, si rimedierà. E probabilmente, recupererò qualcuno (ovvero Savino) che sino ad oggi è stato fuori». Vittoria, dunque, nuovi entusiasmi ed una classifica un po' meno indigente. Ma non è bastato per lasciarsi alle spalle per la prima volta 4 squadre. Però, non perdendo a Siena e battendo, poi, il Genoa al San Paolo...«Sì, abbiamo a portata di mano la possibilità di affrancarci dalla zona-serie C. Ed è un problema, questo, che vogliamo risolvere al più presto». Il nuovo Napoli di Colomba ora può farcela davvero. Anche perché la fiducia ha finalmente scalzato la paura. «È come se tutti, contemporaneamente, avessero preso coscienza dei problemi. Mi riferisco alla squadra ed al pubblico, per la prima volta veramente uniti da un unico obiettivo. Ho letto così quello stare assieme, quel fare quadrato, quel non dare alcun vantaggio agli avversari. Personalmente, per la prima volta ho visto realizzato quello che avevo in mente dall'inizio e che, per un mucchio di ragioni ed anche per colpa nostra, non s'era visto mai». Beh, in verità, anche in campo c'è stato qualcosa di mai visto prima. Non solo la determinazione della squadra, ma anche un gioco nuovo, un disegno tattico diverso. «Ma più che di tattica - conclude Colomba - parlerei di compattezza della squadra e della spinta della gente. Infatti, mi chiedo se, dopo il pari del Vicenza, senza quella straordinaria partecipazione di passione, il Napoli sarebbe riuscito a vincere la gara».
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