Tu sei qui: Economia e TurismoCessione Cavese, in stallo la trattativa
Inserito da (admin), giovedì 16 ottobre 2003 00:00:00
La trattativa avviata da un gruppo imprenditoriale, capeggiato dallo scafatese Francesco Agnello, per l'acquisto della Cavese sembrava doversi chiudere da un momento all'altro. Ora, invece, un imbarazzante silenzio ha avvolto tutto l'ambiente. Solo il patron Antonio Della Monica interviene sulla questione: «La trattativa è ferma. La cessione della Cavese non è un'operazione da fare a cuor leggero. Non sono ancora maturati i presupposti per concludere l'affare». Ma cosa manca non è dato sapere. Garanzie sulle reali intenzioni del gruppo? Soldi? Programmi a media-lunga scadenza? Della Monica, fuori città per motivi di lavoro, glissa sulle risposte alle domande che in questi giorni si fa il mondo sportivo metelliano e ribadisce la posizione di stallo: «L'ho detto e lo ripeto: la Cavese passerà di mano se si troveranno gli imprenditori interessati a rilevarla ed a costruire un futuro calcistico più ambizioso del nostro. Altrimenti, l'attuale dirigenza andrà avanti, a costo di enormi sacrifici e con risorse limitate». L'impressione è che da parte dei diretti interessati al passaggio di mano, il gruppo che ha avviato la trattativa, non sia stata ancora formalizzata una proposta economica "seria". Che dalle parole non si sia passati ai fatti concreti. La visione dei bilanci c'è stata, ma quello che manca, stando alle voci di corridoio, è l'accordo su tutto quello che significa sul piano economico la gestione della squadra fino al termine della stagione. Con annessi e connessi. Il capocordata Agnello non è nuovo a questo tipo di trattative prolungate. A San Benedetto del Tronto, stando alle cronache del tempo, fu il "nero" a farlo scappare. Ma quella era una società con un buco di bilancio da far accapponare la pelle. A Cava, invece, il bilancio è stato risanato da anni con una politica al risparmio, seguita cocciutamente dalla dirigenza aquilotta. Anche a costo di indebolire la squadra e di registrare nel giro di tre anni una retrocessione sul campo ed una d'ufficio, dopo la roulette russa dei play-out. C'è anche chi parla di un grande bluff. Starà ai protagonisti della trattativa confermare o smentire. Della Monica, dal canto suo, attende segnali più concreti da parte del gruppo interessato all'acquisto della sua Cavese. Segnali attesi, nel bene o nel male, nelle prossime ore. A dare un po' di calore in più all'ambiente, la rocambolesca partita disputata dalla squadra a Melfi. Con Ezio Castellucci alla sua prima sulla panchina biancoblù, la Cavese ha messo a dura prova le coronarie dei suoi tifosi. Alla fine, ha strappato un pari d'oro. Eppure in tanti, si dice anche tra i suoi dirigenti, non ci credevano più. A tal punto da gettare la spugna e prendere mestamente la strada del ritorno a Cava già alla fine del primo tempo della sfida che si stava consumando all'Arturo Valerio di Melfi. «Peccato per chi non è rimasto - ha sottolineato l'allenatore Castellucci - perché si è perso una reazione encomiabile sul piano nervoso da parte dei ragazzi. Su questa reazione costruiremo la nostra scalata alla classifica, perché questo tipo di risposta caratteriale non è da tutti. Altri, senza spina dorsale, si sarebbero sciolti al sole di Melfi e si sarebbero lasciati travolgere. Gli aquilotti, invece, trascinati dai tifosi, si sono ripresi alla grande».
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