Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, tifosi sul piede di guerra
Inserito da (admin), venerdì 26 settembre 2003 00:00:00
Il clima nell'ambiente aquilotto è surriscaldato. I risultati che non arrivano aprono la crisi nei rapporti tra società e tifosi. Primo risultato: domenica prossima, molti degli ultrà da sempre al seguito della squadra resteranno a casa e diserteranno lo stadio di Latina. La Cavese arranca alla ricerca ancora di una sua identità ed il mondo del tifo metelliano non se la sente di restare alla finestra a guardare. Preoccupato del futuro della squadra, che sembra ai suoi occhi una "bella incompiuta". Ieri sera, lungo vertice nella sede della società, in via Sorrentino, al quale hanno partecipato i dirigenti ed il patron Della Monica. Sotto processo, quest'avvio fallimentare di stagione e le scelte in campagna acquisti fatte dallo staff tecnico metelliano, Pietro Aggradi in testa. Il consulente del presidente ha cercato in questi giorni di tranquillizzare Della Monica e gli altri soci. Ma se questo potrebbe bastare per frenare i mugugni all'interno della stanza dei bottoni, non basta ancora per ricurire lo stratto che si è riaperto tra tifoseria e vertici della Cavese. «Avevamo digerito con grande difficoltà - sottolinea uno dei tifosi della Curva Sud, Maurizio Senatore - le scelte dello scorso anno, quando, infischiandosene degli umori della piazza, si portò a Cava il mister Somma. Abbiamo protestato, ma poi i risultati favorevoli ci hanno fatto pian piano dimenticare quell'astio. Quando avevamo assaporato la gioia di un'annata piena di soddisfazioni, il giocattolo puntualmente è stato rotto. Ma qual'è la filosofia studiata dalla società?». Domanda che trova risposte nella politica gestionale votata al risparmio. Il patron è riuscito a convincere i suoi compagni di avventura che questa era l'unica strada perseguibile per continuare a fare calcio in città. I tifosi, però, in stragrande maggioranza non gradiscono. Così commenta Gigino D'Aiello, altro supporter preoccupato: «Tornare a parlare di passato, anche se pieno di belle soddisfazioni, non può più bastarci. Ora chiediamo che la società torni sul mercato, per puntellare quei reparti che ci sembrano troppo deboli per una stagione tranquilla». Soprattutto a centrocampo. Un po' per la condizione non ancora al top di qualche giocatore, un po' per colpa di un modulo (il 3-4-1-2 tanto caro a mister Silva) che ha bisogno che tutti i tasselli siano sempre al posto giusto, la formazione biancoblù balbetta. «La squadra va troppo spesso a corrente alternata - commenta Francesco Bisogno - e questo non fa altro che mettere in luce le lacune tattiche. La Cavese va in affanno troppo spesso ed a soffrirne non è soltanto il reparto arretrato, ma tutto il complesso. Spero che la società corra subito ai ripari e rinforzi la rosa a disposizione del tecnico, che stimo e che vedo in serie difficoltà per mancanza di alternative nelle sue scelte. Lui il capro espiatorio? Mi sembrerebbe troppo facile risolvere la crisi così».
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